Gaza: bombe vicino alla parrocchia latina
I colpi nel pomeriggio del 31 ottobre, a circa 300 metri dal portone di ingresso. E poco dopo la telefonata di Papa Francesco. Le voci raccolte dall’Agenzia Sir: «Tanta paura ma stiamo tutti bene». Intanto proseguono i raid sulla Striscia
«Eravamo in chiesa a pregare con i bambini quando abbiamo sentito un enorme fragore in prossimità del portone di ingresso della parrocchia». Suor Maria del Pilar racconta all’Agenzia Sir i colpi caduti, nel pomeriggio di martedì 31 ottobre, nei pressi della parrocchia latina della Sacra Famiglia, a Gaza. «Stiamo tutti bene, solo tanta paura – aggiunge -. Non ci sono danni e feriti anche perché le bombe sono cadute a circa 300 metri da noi. Il fumo e la polvere sembravano dire che avessero danneggiato il nostro ingresso. Grazie a Dio non è così».
A farle eco, suor Nabila Saleh, che aggiunge: «Poco dopo lo scoppio è arrivata la telefonata di Papa Francesco e padre Yusuf, il vicario del parroco, gli ha raccontato quanto era accaduto. La vicinanza del Papa per noi è fonte di incoraggiamento e consolazione. Viviamo oramai da 25 giorni sotto le bombe – ricorda al Sir la religiosa -, quando finirà questo massacro di innocenti? Stanno spazzando via metà Striscia di Gaza, quando si fermeranno le armi dell’una e dell’altra parte? Noi non possiamo fare altro che pregare e chiedere a Dio la pace e la salvezza. Preghiamo tutti i santi che intercedano per tutte le vittime di questa guerra».
La parrocchia ospita al momento circa 132 famiglie, per un totale di almeno 700 sfollati. Sono assistiti da volontari e dalle religiose di tre istituti: quello del Verbo Incarnato, delle Suore del Rosario di Gerusalemme e delle Missionarie della carità di Madre Teresa. Intanto proseguono i raid aerei israeliani sulla Striscia. Colpito anche il campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, dove si parla di quasi 200 morti. E l’Onu avverte: l’attacco potrebbe costituire un crimine di guerra.
2 novembre 2023