Guerra in Medio Oriente, Bartolomeo: «Adesso basta!»

Anche dal patriarca ecumenico di Costantinopoli l’appello per il cessate il fuoco e per il rispetto di tutti i luoghi santi, «senza eccezione», e l’invito a un «dialogo onesto»

Anche il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha unito la sua voce a questi chiedono che in Terra Santa tacciano le armi. «Adesso basta, troppo sangue è stato versato!», il suo appello, rilanciato dal patriarcato ecumenico, insieme all’invito al «dialogo sincero come unico mezzo affinché la pace e la giustizia prevalgano nella regione».

Da alcuni giorni «risuonano in Terra Santa le sirene della guerra e innumerevoli razzi squarciano il cielo e seminano morte e vittime civili, tra cui tanti bambini piccoli», afferma il patriarca, ricordando come fin dal primo momento, il Patriarcato ecumenico ha condannato «qualsiasi azione che metta in pericolo la fragile pace nella regione», invitando «le parti coinvolte a scegliere la via del dialogo, invece dell’impasse della guerra».

Facendo poi riferimento alla Chiesa greco-cattolica di Gaza colpita da un missile, il Patriarca ha affermato con forza che «i luoghi santi, tutti i luoghi santi senza eccezione, devono essere rispettati, soprattutto quando in essi trovano rifugio i civili. E i civili non possono essere il bersaglio di nessuno!».

Bartolomeo ha messo poi in guardia dal considerare le bombe “intelligenti” perché «come è stato dimostrato, non fanno discriminazioni tra le loro vittime”. La soluzione alla situazione pericolosa che si è creata – aggiunge – può essere data solo da un dialogo onesto, che è l’unica scelta “intelligente”».

La guerra, è  il monito di Bartolomeo, «non è una soluzione! È l’impronta della caduta dell’uomo, che nella sua arroganza e avidità non riesce a riconoscere la santità del volto del suo prossimo. E questa constatazione –  aggiunge – rende ogni credente responsabile verso il suo Signore e verso i suoi simili. Sì, nessun cristiano è irresponsabile di ciò che accade a ciò che lo circonda! La pace dipende anche da ciascuno di noi!».

24 ottobre 2023