Il 21 marzo la Giornata contro il razzismo

Impagliazzo (Sant’Egidio): «Contrastare l’intolleranza con dialogo e integrazione». Mineo (Ceis): «Vincere l’omertà e rifiutare cliché»

Impagliazzo (Sant’Egidio): «Contrastare l’intolleranza con dialogo e integrazione». Mineo (Ceis): «Vincere l’omertà e rifiutare vergognosi cliché»

In ricordo del massacro di Shaperville, dove il 21 marzo 1960 la polizia sudafricana uccise 69 manifestanti che protestavano pacificamente contro l’apartheid, si celebra il 21 marzo la Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, è un’occasione per riflettere «sulle crescenti manifestazioni di intolleranza e violenza che, recentemente, hanno colpito nel nostro Paese stranieri e Rom, ma anche soggetti deboli, come senza dimora e anziani. Antidoto al razzismo – aggiunge – è un lavoro lungimirante e tenace per favorire il dialogo e l’integrazione, sia da parte delle istituzioni che da parte della società civile. In un’Europa attraversata da sentimenti populisti, è necessario più che mai investire sulla cultura del vivere insieme».

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Roberto Mineo, presidente del Centro italiano di solidarietà don Mario Picchi, secondo cui «il razzismo è inaccettabile e bisogna denunciarlo a voce alta, senza paura, vincendo ogni forma di omertà per sradicarlo completamente. Non si può far finta di non vedere e girare la faccia dall’altra parte». Ricorda l’insegnamento del fondatore don Mario Picchi, Mineo, per rivendicare che «nel suo mezzo secolo di vita il Ceis ha sempre rifiutato fermamente ogni tipo di barriera discriminatoria», spalancando le porte a chiunque chiedesse aiuto. «Negli ultimi anni – continua – il nostro Centro, nato per aiutare uomini e donne a vincere ogni forma di dipendenza, ha accolto anche immigrati, rifugiati, richiedenti asilo politico. È un gesto concreto che vuole testimoniare come il razzismo, purtroppo ancora fortemente presente nella nostra società, spesso a danno delle donne, si vince ogni giorno accogliendo l’altro senza paura e soprattutto rifiutando i vergognosi cliché che tendono a vedere nello straniero un pericolo per la sicurezza».

21 marzo 2017