“Il dolore salvifico”: al Gemelli la mostra su Giovanni Paolo II
L’inaugurazione nel giorno della memoria liturgica, il 22 ottobre. Un percorso di riflessione attraverso il “magistero della sofferenza” del Papa polacco
Inaugurata ieri, 22 ottobre, memoria liturgica di san Giovanni Paolo II e centenario della nascita del Papa polacco, la mostra “Il dolore salvifico”, al Policlinico Gemelli. Un percorso culturale e di riflessione sul “magistero della sofferenza” del Papa santo, che si snoda attraverso le principali tappe della sua presenza al Policlinico che lui stesso aveva definito il “Vaticano 3”, dal primo ricovero dopo l’attentato del 13 maggio 1981 fino all’ultimo, nel marzo 2005. A promuoverlo, il Centro pastorale dell’Università Cattolica e la Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, in collaborazione con dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Ctv-Vatican News e Rai Teche.
«Con questa iniziativa desideriamo sottolineare il particolare legame che unisce il Policlinico universitario Agostino Gemelli con san Giovanni Paolo II – ha detto l’assistente ecclesiastico generale della Cattolica, il vescovo Claudio Giuliodori, che ha presieduto la celebrazione liturgica nella cappella intitolata proprio al Papa santo, al secondo piano del Gemelli -. Le numerose presenze del santo pontefice per visite e ricoveri nella struttura sanitaria dell’ateneo dei cattolici italiani costituiscono anche uno straordinario patrimonio di insegnamenti e di testimonianze circa i temi della salute, della ricerca scientifica e del valore salvifico della sofferenza – ha aggiunto -. In occasione del centenario della nascita e a partire dal giorno della memoria liturgica, vogliamo così esprimere gratitudine al Signore per il dono e per l’alto magistero di un pontefice che ha segnato la storia recente della Chiesa».
Al termine della celebrazione, don Nunzio Currao, assistente pastorale del personale dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, oltre che curatore della mostra, ha presentato il progetto dell’esposizione. Quindi si è tenuta una breve cerimonia di benedizione del percorso della mostra, con la partecipazione del direttore generale della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs Marco Elefanti e del preside della facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica Rocco Bellantone, che è anche direttore del governo clinico della Fondazione Gemelli.
«Oggi – ha osservato Elefanti – viviamo un’altra importante occasione di testimonianza in memoria di san Giovanni Paolo II che molte delle persone qui presenti, fra i nostri medici e operatori sanitari, hanno avuto, nel corso dei suoi ricoveri al Gemelli, l’onore e il compito di assistere. Questa testimonianza è e sarà importante per tutte le persone che sono e che verranno nel nostro Policlinico, come segno dell’unione della qualità dell’eccellenza assistenziale con la relazione umana e l’empatia che sono parte essenziale della cura».
Tra quanti hanno avuto l’opportunità di essere a stretto contatto con il pontefice polacco anche Rocco Bellantone, che lo definisce un «onore». Papa Wojtyla, ha sottolineato, «è stato l’interprete supremo dell’uomo che sta soffrendo ma che riesce, nel viaggio attraverso la sofferenza, ad avere, invece di una diminuzione, un accrescimento delle proprie qualità umane. Ricordo bene l’uomo, il sacerdote, il pontefice, sempre a contatto con il mondo, particolarmente con i piccoli pazienti dell’oncologia pediatrica che erano ricoverati nel reparto accanto al suo».
La mostra multimediale – con fotografie e filmati concessi per l’occasione dal dicastero pontificio per la Comunicazione, da Ctv-Vatican News e da Rai Teche – ricorda e custodisce la presenza e il magistero di Giovanni Paolo II durante le sue visite e ricoveri al Gemelli. Una particolare chiave di lettura di un pontificato lungo 9 anni ma attraversato dallo stesso “filo” che ha caratterizzato la sua lunga vita di sacerdote, vescovo e pontefice: un cammino di sofferenza. Di qui la scelta dell’esposizione, a cento anni dalla sua nascita, il 18 maggio 1920, articolata in due sezioni: la prima sezione, allestita nel corridoio interno, all’ingresso dell’ospedale, racconterà per immagini i dieci ricoveri e le tre visite di Giovanni Paolo II al Policlinico Gemelli e all’Università Cattolica. La seconda sezione, che verrà realizzata in concomitanza con la prossima Giornata mondiale del malato, l’11 febbraio 2021, ripercorrerà l’esperienza della sofferenza nella vita e nel magistero del Papa. Nell’occasione del 22 ottobre è stata allestita anche un “terza mostra” che ricorda, attraverso una serie di fotografie e un laboratorio, la realizzazione, 11 anni fa, della statua di marmo di Carrara del Papa realizzata dal Stefano Pierotti e collocata nel piazzale antistante l’ingresso del Policlinico.
23 ottobre 2020