Il governo Draghi

Il giuramento sabato 13 febbraio, nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 15 i politici e 8 i tecnici. 7 i membri che facevano già parte dell’esecutivo guidato da Conte. Il 17 e 18 febbraio il voto di fiducia del Parlamento

15 politici e 8 tecnici: è la squadra scelta dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che sabato scorso, 13 febbraio, ha giurato al Quirinale, nel Salone delle Feste, nelle  mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nell’esecutivo Draghi anche 7 ministri che già facevano parte del precedente governo: Roberto Speranza alla Salute, Luciana Lamorgese all’Interno, Luigi Di Maio agli Esteri, ma anche Elena Bonetti alle Pari opportunità e Famiglia, Lorenzo Guerini alla Difesa, Dario Franceschini ai Beni e attività culturali, Federico d’Incà ai Rapporti con il Parlamento.

In tutto, 8 le donne scelte da Draghi: a quelle confermate dall’esecutivo Conte, si aggiungono Marta Cartabia (Giustizia); Maria Cristina Messa (Università e ricerca); Mariastella Gelmini (Affari regionali e autonomie); Maria Rosaria Carfagna (Sud e coesione territoriale); Fabiana Dadone (Politiche giovanili); Erika Stefani (Disabilità).

Per quanto riguarda gli altri ministeri senza portafoglio, all’Innovazione tecnologica e transizione digitale va Vittorio Colao; alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta; al Coordinamento di iniziative nel settore del turismo Massimo Garavaglia. Tra i ministri con portafoglio ci sono invece Daniele Franco (Economia e Finanze); Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico); Stefano Patuanelli (Politiche agricole alimentari e forestali); Roberto Cingolani (Ambiente, tutela del territorio e del mare). Ancora, alle Infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini; al Lavoro e politiche sociali Andrea Orlando; all’Istruzione Patrizio Bianchi.

I nuovi ministri – tutti muniti di mascherine – si sono seduti rispettando il distanziamento, su diverse file, senza parenti al seguito, e ognuno ha firmato utilizzando penne sanificate per ciascun ministro. Il giuramento rende di fatto operativo il governo Draghi che, poco prima delle 13, ha lasciato il Quirinale per raggiungere Palazzo Chigi dove ad attenderlo ha trovato l’ex premier Giuseppe Conte. Dopo un breve colloquio, la consueta cerimonia del passaggio della campanella, che viene utilizzata per aprire le riunioni del Consiglio dei ministri. Subito dopo, salutato dal picchetto d’onore, l’ex presidente del Consiglio Conte ha lasciato Palazzo Chigi, tra gli applausi dei dipendenti della presidenza del Consiglio. ​

Ora il nuovo esecutivo è atteso in Parlamento per il voto di fiducia. Il calendario prevede mercoledì 17 il passaggio in Senato e giovedì 18 quello alla Camera dei deputati. Nel discorso alle Camere, Draghi indicherà le priorità del suo governo: tra i temi, pandemia, vaccini, scuola e Recovery plan. Tutti fronti che richiedono risposte rapide.

15 febbraio 2021