Il Papa: «Benedetto XVI ha sparso l’olio del Vangelo»
I funerali presieduti da Francesco in piazza San Pietro affollata di fedeli. «Fedele amico dello Sposo, la tua gioia sia perfetta»
Migliaia di persone, in fila ancor prima dell’alba per entrare in piazza San Pietro, hanno partecipato questa mattina ai funerali del Papa emerito Benedetto XVI, celebrati dal suo successore Francesco. La salma è stata trasportata sul sagrato alle 8.50 accolta da un lungo applauso, ed è poi iniziata la recita del Rosario. Oltre alle delegazioni ufficiali, quella italiana con il presidente Mattarella e la premier Meloni e quella tedesca con il presidente Steinmeier e il cancelliere Scholz, numerosi i capi di Stato e i rappresentanti di governo di altri Paesi, oltre che di varie confessioni religiose. Presente anche una delegazione della Baviera, terra d’origine di Ratzinger, con il governatore Soder. Il Papa è giunto in sedia a rotelle e ha indossato i paramenti sul sagrato. Con lui hanno concelebrato 125 cardinali, numerosi vescovi e sacerdoti.
All’omelia Papa Francesco ha ricordato le ultime parole di Gesù in croce: “«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Il suo ultimo sospiro – potremmo dire –, capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli”.
Un’omelia in cui il Santo Padre ha ricordato la figura di Benedetto sottolineandone la dedizione alla Chiesa sul modello rappresentato da Cristo stesso: «Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore: “Guarda le mie mani”, disse a Tommaso, e lo dice ad ognuno di noi. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso. ”Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” è l’invito e il programma di vita che sussurra e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito». Questo è stato, in ultima analisi, il percorso umano di Benedetto.
«È la condiscendenza di Dio – ha proseguito Francesco – e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi. Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge. Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità. In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio».
«Anche noi – ha concluso il Papa – saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita. È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: “Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”. Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!».
Al termine del rito, al quale erano presenti almeno 50.000 fedeli, dopo l’Ultima Commendatio e la Valedictio, il feretro di Benedetto XVI è stato portato nelle Grotte Vaticane per essere tumulato. Papa Francesco è sceso a piedi dall’altare e ha salutato la salma del suo predecessore mentre dalla piazza si levava un ultimo caloroso applauso insieme al grido “Santo subito”.
5 gennaio 2023