Il premier Netanyahu: «Israele si riserva il diritto all’autodifesa»
L’incontro con i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania. L’Iran: pronti a colpire con i jet supersonici russi. In stallo i colloqui sulla tregua a Gaza. Evacuate alcune basi in Siria. E l’Onu si prepara a votare sulla piena ammissione della Palestina
«A seguito dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele, il presidente Biden si è coordinato con gli alleati e i partner del G7 per imporre nuove sanzioni». Il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan annuncia così le nuove misure degli Stati Uniti contro l’Iran, che colpiranno in particolare «il programma missilistico e di droni, le entità che sostengono il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica e il ministero della Difesa iraniano». Ancora, gli Usa «continueranno a lavorare attraverso il dipartimento della Difesa e il Comando Centrale per rafforzare ed espandere ulteriormente la difesa aerea e missilistica in tutto il Medio Oriente», aggiunge, e «non esiteranno ad agire, in coordinamento con alleati e partner in tutto il mondo, per ritenere il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti».
Sempre dall’amministrazione Biden, riferiscono alla Cbs che la risposta di Israele a Teheran includerà «un attacco limitato» sul territorio iraniano. Queste, almeno, sono le aspettative da parte americana, secondo l’emittente. Intanto l’Iran, da parte sua, ha completamente evacuato alcune sue basi in Siria, mentre altre lo sono solo di notte, quando si ritiene più probabile un attacco israeliano, informa il Wall Street Journal. Il giornale parla anche di «misure di emergenza» adottate dalle Guardie della rivoluzione islamica di Teheran in tutta la Siria. Sarebbero rimasti solo alcuni membri, a guardia degli arsenali di armi.
«Consigliamo ai nemici di non commettere alcun errore strategico, perché l’Iran è pronto a colpirli, soprattutto con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi». Questo l’avvertimento arrivato dal comandante delle forze aeree dell’Esercito Hamid Vahedi, durante le parate in occasione della Giornata nazionale dell’Esercito che si celebra nella Repubblica islamica. Oltre ai Sukhoi-24, «la forza aerea iraniana è dotata di caccia più avanzati – ha aggiunto – ed è pronta a sferrare un tale colpo ai nemici, che non saranno in grado di compensare», informa la Tv di Stato.
Un appello è arrivato anche dal presidente iraniano Ebrahim Raisi, riporta Irna: «Gli Stati della regione, invece di avere legami con Israele, dovrebbero fare affidamento sulle proprie risorse e sulle forze musulmane. Non c’è nemmeno bisogno della presenza di forze straniere nella regione, perché le potenti forze armate iraniane possono portare potenza, pace e sicurezza nella regione», ha assicurato. E a proposito dell’attacco «di rappresaglia» dell’Iran contro Israele, lo ha definito «un’azione limitata e punitiva contro il regime. Se l’Iran avesse deciso di colpire Israele in modo più deciso – ha aggiunto – non sarebbe rimasto nulla. Se i sionisti intraprenderanno qualsiasi azione contro i nostri interessi, la risposta dell’Iran sarà più dura», sono ancora le sue parole.
«Israele si riserva il diritto all’autodifesa». È la posizione espressa dal premier Benyamin Netanyahu incontrando i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania, che ha ringraziato per il loro sostegno «inequivoco» allo Stato ebraico e per la posizione dei loro rispettivi Paesi nella difesa contro l’attacco «senza precedenti» dell’Iran a Israele. In precedenza entrambi i ministri avevano chiesto di evitare l’escalation con Teheran.
In fase di stallo, al momento, i colloqui tra Israele e Hamas, riferisce il mediatore del Qatar, mentre si attende per giovedì 18 aprile il voto del Consiglio di sicurezza Onu sulla richiesta della Palestina di essere membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, rivelano alcune fonti diplomatiche all’Afp. Nel mezzo dell’offensiva a Gaza infatti a inizio mese l’Autorità nazionale palestinese aveva presentato la richiesta che era già stata sottoposta al Palazzo di Vetro per la prima volta nel 2011.
Proprio questa mattina, 17 aprile, gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato altri due attacchi contro due diverse basi militari israeliane in Alta Galilea: contro la base del controllo aereo sul monte Meron, distante diversi chilometri dalla linea di demarcazione col Libano, e contro la caserma di Arab Aramshe, a ridosso del fronte di guerra. Attacchi arrivati dopo i primi del mattino – nei quali il portavoce militare denuncia almeno 6 feriti -, in risposta, affermano, ai raid israeliani condotti ieri nel sud del Libano e nei quali sono stati uccisi tre combattenti del partito. L’esercito israeliano ha risposto colpendo «le fonti del fuoco» oltreconfine. Aerei dell’aviazione, ha riferito ancora il portavoce, hanno centrato «un complesso militare Hezbollah nell’area di Ayta ash Shab nel Libano del sud da dove i terroristi stavano operando».
17 aprile 2024