Immacolata, la preghiera del Papa per tutti gli sfiduciati
Davanti alla statua in piazza di Spagna, il monito a non farsi sopraffare dallo scoraggiamento per cambiare il volto della città attraverso i piccoli gesti e le grandi scelte
L’ennesimo monito a non lasciarsi vincere dalla corruzione e l’invito accorato a non farsi sopraffare dalla sfiducia e dallo scoraggiamento per cambiare il volto della città attraverso i piccoli gesti e le grandi scelte. Sono i due temi centrali della preghiera innalzata ieri, 8 dicembre, da Papa Francesco ai piedi della statua dell’Immacolata Concezione in piazza Mignanelli, dove si è recato per rendere omaggio alla Madonna dopo aver fatto visita alla Salus Populi Romani nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Il Santo Padre è arrivato con qualche minuto di anticipo sul programma ed è stato accolto dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dal sindaco Virginia Raggi. Ai piedi della statua eretta nel 1857, tre anni dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, Papa Francesco ha detto, rivolto a Maria, che «tu ci rammenti che non è la stessa cosa essere peccatori ed essere corrotti: è ben diverso. Una cosa è cadere ma poi, pentiti, confessarlo e rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini. La tua purezza limpida – le parole di Francesco – ci richiama alla sincerità, alla trasparenza, alla semplicità. Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave!».
Proseguendo la sua preghiera, Francesco ha affidato alla Vergine «tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia, dallo scoraggiamento a causa del peccato; quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro. Li affido a te, perché tu non solo sei madre e come tale non smetti mai di amare i tuoi figli, ma sei anche l’Immacolata, la piena di grazia, e puoi riflettere fin dentro le tenebre più fitte un raggio della luce di Cristo Risorto. Lui, e Lui solo, spezza le catene del male, libera dalle dipendenze più accanite, scioglie dai legami più criminosi, intenerisce i cuori più induriti. E se questo – ha continuato – avviene dentro le persone, come cambia il volto della città! Nei piccoli gesti e nelle grandi scelte, i circoli viziosi si fanno a poco a poco virtuosi, la qualità della vita diventa migliore e il clima sociale più respirabile. Ti ringraziamo, Madre Immacolata, di ricordarci che, per l’amore di Gesù Cristo, noi non siamo più schiavi del peccato ma liberi, liberi di amare, di volerci bene, di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi».
Il Papa, che prima dell’orazione aveva deposto ai piedi della colonna il consueto omaggio floreale, si è poi fermato a salutare le autorità, tra cui il presidente della Regione Nicola Zingaretti, e prima di tornare in Vaticano ha salutato uno per uno i 100 disabili accompagnati dai 150 volontari dell’Unitalsi che si trovavano in piazza. Infine, prima di risalire in macchina, si è fermato qualche istante a salutare alcuni agenti della Guardia Civil in servizio all’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, che si trova proprio accanto alla statua dell’Immacolata. Un ufficiale ha anche posto per qualche istante il suo copricapo, il celebre “tricornio”, sulla testa di Francesco.
Come sempre, i Vigili del fuoco sono stati i primi a rendere omaggio alla Madonna, ponendo una corona di fiori sul braccio della statua. Poi per tutto il giorno si sono susseguiti gli atti di venerazione, tra i quali quello delle Acli con la processione da Trinità de’ Monti. Quest’anno ai fiori si sono aggiunti frutta e verdura per simboleggiare le oltre 35 tonnellate di eccedenze alimentari recuperate grazie alla collaborazione con il Centro agroalimentare di Roma (Car) e redistribuite alle realtà solidali con il progetto delle Acli di Roma “il cibo che serve”.
Importante anche il servizio offerto dai francescani della vicina basilica dei Santi Apostoli, che ha permesso a molte persone di accostarsi al sacramento della riconciliazione o semplicemente di aprire il loro cuore grazie alla presenza dei frati dietro alla statua della Madonna: «Non si è trattato solo di mettere i fiori in maniera ordinata – ha ribadito il parroco della basilica fra Agnello Stoia – ma soprattutto di mantenere, in una giornata di festa e di gioia, un clima di riflessione per favorire l’incontro con Maria».
9 dicembre 2019