In Sudan «serve un’azione urgente per fermare guerra e carestia»

L’allarme lanciato dal coordinatore regionale Unhcr. «Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti salvavita. I donatori internazionali devono aumentare il sostegno»

Ancora un allarme sul Sudan. A lanciarlo è Mamadou Dian Balde, coordinatore regionale dei rifugiati per la situazione in Sudan e direttore regionale dell’Unhcr per la regione dell’Est e del Corno d’Africa e dei Grandi Laghi. «C’è una carestia nella regione sudanese del Darfur settentrionale – dichiara -. Donne, bambini e uomini sfollati stanno morendo di fame, malnutrizione e malattie. Questa è una chiara indicazione della fragilità delle persone costrette a fuggire, molte delle quali più volte».

Il direttore regionale Unhcr tratteggia il quadro della situazione: «Con le spaventose atrocità sui diritti umani, la fuga forzata di oltre 10 milioni di persone dall’inizio della guerra lo scorso anno e la mancanza dei servizi più elementari per un’ampia percentuale della popolazione, la più urgente catastrofe umanitaria del mondo cresce e si aggrava ogni giorno di più, minacciando di inghiottire l’intera regione», riferisce con chiarezza. In più, «l’arrivo di milioni di rifugiati e sfollati interni sta mettendo a dura prova le comunità ospitanti. Mentre la fame e la carestia aumentano in mezzo alle violenze in Sudan, coloro che attraversano i confini per trovare sicurezza arriveranno in condizioni sempre più precarie».

In questo contesto, «un’azione urgente è fondamentale per evitare ancora più morti e sofferenze – è l’appello di Mamadou Dian Balde -. Questa guerra brutale deve finire. Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti salvavita. I donatori internazionali devono aumentare il loro sostegno per affrontare il persistente sottofinanziamento di questa e altre crisi umanitarie. È fondamentale essere solidali con gli individui e le comunità in difficoltà. Il popolo sudanese ha sofferto abbastanza!».

5 agosto 2024