La Madonnina di Monte Mario compie 66 anni

Il 1° giugno la Messa con De Donatis. La statua, sul colle dal 1953, è opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, salvato dalla comunità orionina dell’Appio

Compie 66 anni la Madonnina di Monte Mario: la statua della Salus populi romani che, dal punto più alto del colle, guarda e benedice la città. Fu collocata lì nel 1953, come compimento di un voto popolare risalente alla seconda guerra mondiale, promosso dagli Orionini e incoraggiato da Pio XII, per il quale si raccolsero oltre un milione di firme. La liberazione di Roma avvenne il 4 giugno 1944 quando, tra lo stupore di tutti, l’esercito tedesco lasciò la Capitale incrociandosi con l’esercito alleato che vi entrava, senza alcuna forma di violenza. I documenti storici documentano quanto è avvenuto, ma la modalità con cui avvenne la liberazione, rapida e pacifica, fece pensare al “miracolo”, a una speciale protezione di Maria.

«Alla Madonna fu promessa un’opera di culto e un’opera di carità» ricorda don Flavio Peloso, settimo successore di don Orione e parroco di Santa Maria Mater Dei. Per questo la congregazione fondata da don Orione accettò già durante la guerra di «occuparsi di “orfani” e “mutilatini” nei due grandi edifici di via della Camilluccia, che ospitavano attività per la Gioventù Italiana del Littorio». Appena possibile poi innalzò la grandiosa statua della Madonna, alta 9 metri, che poggia su un piedistallo di 18 metri, opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, protetto e salvato dalla comunità orionina del Quartiere Appio.

Ben presto, ricordano gli Orionini, è divenuta tradizione per i romani festeggiare e ringraziare la Madonnina ogni anno nell’anniversario della liberazione della città, nel 1944. E la statua è diventata una dei simboli della storia recente di Roma, alla quale lo stesso Papa Benedetto XVI ha reso omaggio il 24 giugno del 2010, sottolineando come «la Madonnina, come amano chiamarla i romani, nel gesto di guardare dall’alto i luoghi della vita familiare, civile e religiosa di Roma, protegga le famiglie, susciti propositi di bene, suggerisca a tutti desideri di cielo. “Guardare al cielo, pregare, e poi avanti con coraggio e lavorare. Ave Maria e avanti!”, esortava san Luigi Orione».

Quest’anno la “festa della Madonnina”, sabato 1° giugno, inizierà dal Centro don Orione di via della Camilluccia 112, con una breve processione fino al piazzale della Madonnina, accompagnata dalla Banda musicale Città di Fiano Romano. Quindi, alle 18.30, la celebrazione della Messa, nel verde del piazzale, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Al termine è previsto l’atto di affidamento e l’omaggio floreale alla Madonna: una grande corona di fiori sarà recata sulla torretta, ai piedi della Madonnina dorata di Monte Mario. La festa si prolungherà poi con la possibilità di gustare gastronomia casereccia e musica, ammirando dall’alto lo scenario della Capitale.

31 maggio 2019