La veglia diocesana con gli operatori della carità

Nell’ultima settimana di Quaresima, l’incontro di preghiera con il cardinale Vallini. La testimonianza del priore di Bose Enzo Bianchi sulla forza del perdono

Nell’ultima settimana di Quaresima, l’incontro di preghiera con il cardinale Vallini. La testimonianza del priore di Bose Enzo Bianchi

La misericordia come perdono generativo è il tema della veglia di preghiera promossa dalla diocesi di Roma per giovedì 17 marzo, nella Settimana della carità, l’ultima del tempo di Quaresima. Il tema della serata di preghiera: “Mostraci Signore la tua misericordia, donaci da tua salvezza” (Sal. 85). L’appuntamento è per le ore 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano; presiede il cardinale Agostino Vallini. Nel corso della celebrazione ci sarà anche una meditazione di Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose.

«Papa Francesco – spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana – ci ha invitato a vivere la Quaresima di quest’anno giubilare più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio. Un tempo per animare la comunità, anche con la preghiera e la riflessione, a quelle che la tradizione della Chiesa chiama le opere di misericordia corporale e spirituale perché ci ricordino che la nostra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati». Da questa sollecitazione, afferma Feroci, è nata l’iniziativa che giovedì prossimo vedrà riunita la diocesi nella basilica lateranense.

L’incontro di preghiera, secondo il direttore della Caritas, sarà anche l’occasione in cui si ritrovano le diverse realtà presenti a Roma impegnate nell’ambito della solidarietà e del volontariato. Il primo momento di condivisione dopo la “Lettera alla Città in preparazione al Giubileo” inviata dal cardinale Agostino Vallini con l’invito a «offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio alla città». La veglia, sottolinea don Giorgio Gabrielli, collaboratore della Caritas, è pensata come «occasione di riflessione sulla fatica di vivere la misericordia nella relazione con le persone, nelle varie situazioni di disagio, e sulla necessità di conversione personale e comunitaria per essere segno visibile e concreto della tenerezza di Dio verso i più deboli».

La celebrazione inizierà con la liturgia del passaggio della Porta Santa, proseguirà con la liturgia della Parola centrata sulle tematiche dell’accoglienza, della famiglia, della partecipazione responsabile e del carcere, ognuna con la relativa richiesta di perdono al Signore per le nostre mancanze di misericordia. A ogni lettura biblica è associata anche una meditazione tratta da pensieri di papa Francesco e la testimonianza di alcuni aspetti della carità della Chiesa di Roma: un detenuto, un rifugiato, una famiglia impegnata nel volontariato e un parroco. «Ci sarà, poi, la meditazione di Enzo Bianchi – spiega don Gabrielli – sul perdono e sulla sua forza generativa nelle relazioni di prossimità. La celebrazione, infine, si concluderà con il rito del mandato agli operatori della carità accompagnato dalla consegna di un sacchetto contenente dei semi, per essere seminatori di misericordia, come cristiani e come cittadini, all’interno dei propri ambienti di vita».

14 marzo 2016