Lampedusa, punto d’arrivo delle migrazioni nel Mediterraneo centrale
Diffuso il rapporto di Mediterranean Hope, l’iniziativa della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. 32.841 le persone che hanno raggiunto l’isola nel 2021. Oltre 2mila i morti
L’isola di Lampedusa è il punto d’arrivo principale del fenomeno migratorio che interessa il confine del Mediterraneo centrale. Lo confermano i dati contenuti nel report di Mediterranean Hope, l’iniziativa promossa dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. 32.841 le persone che hanno raggiunto l’isola nel 2021; oltre 2mila i morti nel tentativo di attraversare il Canale di Sicilia diretti in Italia. Anche nei primi due mesi del 2022 sono 193 le persone morte o scomparse nella tratta.
Gli arrivi dalla Libia sono stati 16.626, a fronte di molti respingimenti operati dalla cosiddetta Guardia costiera libica. Dal Bangladesh all’Egitto, dal Congo alla Somalia, passando per la Siria e il Marocco, sono tantissime le nazionalità che hanno raggiunto l’isola partendo soprattutto dai dintorni delle città costiere di Zuwarah e Zawiyah. La seconda rotta che attraversa il Mediterraneo Centrale parte dalla costa orientale della Tunisia, da Mahdia fino a Djerba. Significativo l’incremento delle partenze, su questa rotta, in corrispondenza dell’aggravarsi della crisi economica e politica, inasprita dalla pandemia e sfociata nella svolta autoritaria del presidente Kais Saied il 25 luglio 2021. Solo nei mesi estivi di luglio e agosto hanno raggiunto le coste lampedusane 8.118 persone, più della metà di tutte le 15.238 persone che si sono imbarcate dalla Tunisia durante l’anno. Tra loro molte donne, spesso accompagnate da bambini e bambine anche piccoli. In questi ultimi giorni, tra l’11 e il 12 marzo 2022, sono approdate a Lampedusa su cinque diverse imbarcazioni 127 persone. Quattro di queste provenivano dalla Tunisia mentre una era partita dalla Libia.
17 marzo 2022