Le università per il rilancio del Paese

Dagli atenei un progetto che congiunge nord e sud, valorizzando il Mezzogiorno. Novelli (Tor Vergata): «Investire sul capitale umano»

Dagli atenei un progetto che congiunge nord e sud, a partire dalla valorizzazione del Mezzogiorno. Novelli (Tor Vergata): «Investire sul capitale umano»

La cultura è il pilastro su cui si regge un Paese. Forma persone, comportamenti e crea economia. Di questo si è parlato, ieri, 28 settembre, alla Sapienza di Roma, nel corso di una conferenza stampa in cui si è presentato un progetto per il rilancio del Paese, a partire dal sud. L’incontro è stato promosso dall’Aprom, associazione per il Progresso del Mezzogiorno. «È necessario modificare l’ambiente in senso culturale – ha detto Eugenio Gaudio, rettore della Sapienza e presidente di Aprom -. Il rischio è che si percepisca come valore ciò che non lo è. Se diminuiscono la scolarità e la formazione creiamo le basi per un netto peggioramento del Paese».

La Sapienza, capofila di questo progetto, vuole essere un ombelico che congiunge nord e sud del Paese. «Ogni deficit di attenzione al territorio e alla cittadinanza meridionali rappresenta una menomazione inflitta al corpo sociale italiano e alla sua unità. Ogni concessione alla competizione e all’individualismo rappresenta una sconfitta per il vivere comune». È necessario «investire sul capitale umano – ha continuato Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Tor Vergata – e per farlo bisogna ripartire dai territori. Il nostro ateneo si trova in una zona difficile della città come Tor Bella Monaca. Noi promuoviamo iniziative per valorizzare le imprese che si trovano nella zona. Solo così si progredisce». E ancora: «Sosteniamo l’Istituto di Medicina solidale onlus, che opera a favore delle persone socialmente svantaggiate per offrire assistenza sanitaria. Questa attività è stata apprezzata anche dal Papa, che, attraverso il suo elemosiniere, ci ha regalato un camper mettendoci a disposizione due infermieri, farmaci e attrezzature. E lo scorso 18 settembre l’Istituto di Medicina solidale ha vinto il Premio del cittadino europeo».

Le Università come un motore sociale ed economico, dunque, che sostiene il territorio e guarda all’Europa: «Le piccole e medie imprese hanno bisogno di idee, talento e giovani per superare la crisi e gli atenei lavorano per questo, però è necessario far dialogare questi mondi». Un punto su cui sono tutti d’accordo, come ha sottolineato anche Mario Panizza, rettore di Roma Tre. «La scelta culturale – ha dichiarato – è l’unica strada per modificare il dna e opporsi alla crisi sociale che stiamo vivendo». Una sintonia morale di fronte al tema della crisi che vede in prima linea gli atenei. «La partita si gioca sull’innovazione – ha sottolineato il pro rettore della Sapienza Mario Morcellini – e questo la politica deve capirlo sostenendo le università». Per Beniamino Quintieri, professore di Economia internazionale a Tor Vergata, la condizione fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno è «un’economia sempre più aperta e integrata nell’economia internazionale».

Presente al dibattito anche il presidente della Corte d’Appello di Roma Luciano Panzani. «I problemi del sud sono dell’Italia – ha evidenziato -. È indispensabile farlo ripartire. Inoltre, ci sono questioni che sono di tutto il Paese, come la criminalità organizzata. Sono molti i magistrati uccisi al sud, ma anche al nord. È vitale fare gioco di squadra». Dai dati diffusi all’incontro emerge anche una buona notizia. A Napoli c’è una tiepida ripresa: cala il numero delle aziende fallite. Il giornalista e scrittore Franco Di Mare, che ha moderato l’incontro, ha sottolineato il ruolo chiave dell’informazione, «indispensabile nella formazione del pensiero collettivo. Deve essere alta l’attenzione nel far rispettare anche le piccole regole, altrimenti si apre la porta a ogni tipo di violazione. E i giornalisti sono i guardiani del portone». Questi i temi che saranno al centro del dibattito che si svolgerà a Capri il 9 e 10 ottobre dove magistrati, imprenditori e professori universitari stileranno un’agenda delle priorità per lo sviluppo del Paese.

29 settembre 2015