Appuntamento giovedì 23 ottobre alle 20.30 nella basilica lateranense. A presiedere, il cardinale Agostino Vallini. Previsti gli interventi del patriarca d’Antiochia dei Siri e quello di Babilonia dei Caldei. Spazio alla testimonianza di don Paolo Boumis
Una preghiera per l’evangelizzazione dei popoli fino agli estremi confini della terra e un grido condiviso con i poveri del mondo che invocano la pace. Saranno condensati, giovedì 23 ottobre alle 20.30, nella veglia missionaria che il cardinale vicario Agostino Vallini presiederà nella basilica di San Giovanni in Laterano. Una frase tratta dall’Evangelii gaudium, «Io sono una missione su questa terra», è il tema della veglia, che sarà animata dai cori della parrocchia di Santa Maria del Soccorso, del Pontificio Collegio Armeno e del Pontificio Collegio Sant’Efrem, che canterà in aramaico. «Papa Francesco mette in evidenza che se non vogliamo avviare un sistema di autodistruzione dobbiamo riappropriarci della missione che è parte della nostra vita. Questo è il motivo per il quale noi siamo nel mondo», spiega don Michele Caiafa, del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese.
Ad aprire la veglia, alla presenza del vescovo ausiliare per il settore Centro, Matteo Zuppi, sarà la testimonianza di don Gaspare Margottini, missionario fidei donum in Perú dall’84. Già assistente spirituale al Seminario Minore e viceparroco a San Frumenzio e a San Gelasio, don Gaspare in Sud America «si occupa di scuola, prepara i ragazzi dalla scuola dell’infanzia all’università». Tra gli interventi che scandiranno l’incontro, quello del patriarca d’Antiochia dei Siri, Ignace Youssif III Younan e del patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphaël I Sako. «Il nostro pensiero orante e solidale andrà, in modo particolare, alla Siria e all’Iraq e a tutti coloro che sono martoriati dal flagello della guerra e della persecuzione – anticipa don Caiafa -; ricorderemo suor Anna Maria Guidotti, missionaria romana originaria di Santa Maria del Soccorso morta in Malawi, e le tre suore saveriane aggredite e brutalmente uccise in Burundi».
Dopo l’omelia del cardinale vicario sarà dato spazio alla testimonianza di don Paolo Boumis che, dopo un’esperienza come missionario fidei donum per tre anni, è stato parroco a Santa Barbara ed è in partenza per il Brasile. Poi sarà il momento del mandato ai missionari: la chiesa di Roma li invia ad annunciare il Vangelo e li accompagna con le sue preghiere. Il cardinale Vallini consegnerà a ciascuno dei missionari in partenza entro quest’anno una croce e il Vangelo, veri e propri «ferri del mestiere» per chi affronta una missione. Le periferie del mondo sono meta per quanti si preparano a trasmettere un messaggio di salvezza ma sono anche teatro di persecuzioni: «Spesso quando i riflettori dei media si spengono per noi è finito tutto, subentra la solitudine dei cristiani che vengono lasciati soli dagli stessi cristiani. Riceviamo tante lettere, dal Medio Oriente e dall’Africa, di persone che ci chiedono di non essere abbandonate». L’auspicio di don Caiafa è che «la Chiesa e il mondo prendano più consapevolezza di cosa significhi essere cristiani nei Paesi in cui prevale l’odio e la violenza».
20 ottobre 2014