L’ultimo saluto a Gina Lollobrigida: volti noti, fan e bersaglieri

I funerali della celebre attrice celebrati nella Chiesa degli Artisti. Don Insero: l’incontro con Madre Teresa le ha cambiato la vita. Le testimonianze del pubblico che l’ha amata

“Ciao Regina di Roma”. Così il popolo di Gina Lollobrigida, morta a 95 anni il 16 gennaio, ha salutato l’arrivo del feretro nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo dove nella tarda mattinata del 19 gennaio si sono svolti i funerali. «L’eredità più grande che ci lascia è l’amore. È sempre stata vicina ai suoi amici, questo ci sia di insegnamento», ha detto nell’omelia il rettore monsignor Walter Insero che ha ricordato gli inizi della carriera di Gina Lollobrigida.

Era nata a Subiaco ma si trasferì a Roma a causa della guerra che aveva distrutto il mobilificio di famiglia, «già da bambina sentiva una vocazione artistica». Nella sua lunga carriera, infatti, Gina non è stata solo l’icona del cinema italiano ma anche fotografa, pittrice e scultrice apprezzatissima sia in Italia sia all’estero. «Negli anni ’50 le viene proposto di andare a Los Angeles ma sente poi il bisogno di tornare in Italia – le parole di don Insero -, strappa il contratto di esclusiva e torna. Lei ha mantenuto questo affetto e questo rispetto nei confronti del suo pubblico. Si preparava sempre pensando di dare il meglio. E in questi giorni il suo pubblico le sta restituendo tutto questo affetto».

Il sacerdote ha quindi ricordato l’incontro con Madre Teresa di Calcutta che all’attrice «ha cambiato la vita. Ha visto questa donna, la santa degli ultimi. Con grande riservatezza Gina sosteneva le sue opere per i poveri, ha costruito un ospedale per i poveri in India ed è stata attenta anche ai poveri di casa nostra». Una donna «credente» che ha coltivato un profondo amore per l’arte, «sempre alla ricerca della bellezza – ha proseguito il rettore -. Ora questa bellezza che ha sempre cercato, per lei è realtà, ora è nella luce della resurrezione».

Ad attendere l’arrivo della bara dalla camera ardente, per due giorni allestita in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, anche l’Associazione nazionale bersaglieri che ha reso omaggio alla “bersagliera” dei film “Pane, amore e fantasia” e “Pane, amore e gelosia”. «Era doveroso essere qui perché lei ha accompagnato il percorso dell’associazione – dice Giorgio Bonomi dell’associazione -. Grazie a lei i bersaglieri sono stati conosciuti in Italia e in tutto il mondo».

Tra i primi banchi il figlio Andrea Milko Skofic, il nipote Dimitry Skofic e l’ex marito Francisco Javier Rigau Rafols. «Una donna straordinaria con la quale ho trascorso l’80 per cento della mia vita», ha detto Rigau Rafols arrivando in chiesa. Ai piedi dell’altare dei fiori inviati da Sophia Loren, dalle cronache considerata la storica rivale della collega. Tra i tanti volti noti presenti alla liturgia Mara Venier, Barbara Bouchet, la contessa Marisela Federici, Beppe Meneghetti, marito di Carla Fracci, il produttore Adriano Aragozzini e l’attore Giulio Base. Anche la “sua” Subiaco ha voluto essere presente con una piccola delegazione guidata dal sindaco Domenico Petrini.

Tantissimi i fan che hanno affollato la piazza. “Anche se ti sei staccata dalla terra non ti staccherai mai dal cuore di chi ha apprezzato la tua arte e la tua grandezza” recitava un cartellone mentre su un altro si leggeva “Gina sei l’amore e la gloria di tutti gli italiani. Che Dio ti abbia in gloria”. «Se n’è andata la vera regina di Roma – dice Stefano -, è stata un’attrice pazzesca. Conosco tutti i suoi film a memoria». Lucia non trova «le parole per esprimere la grandezza di questa donna che ci ha donato ore lietissime con i suoi magnifici film. Anche i miei figli, benché hanno solo vent’anni, hanno apprezzato la sua maestria». Marilina è «molto contenta di essere riuscita a venire a salutare Gina. È doveroso essere qua. L’Italia perde un pezzo di storia perché attori di quel calibro non esistono più».

Anche per Angelo «oggi salutiamo un pezzo d’Italia. Piano piano i grandi di quell’epoca ci stanno lasciano tutti. Mi spiace che i miei nipoti non potranno mai apprezzare la vera arte cinematografica». Un’attrice «incredibilmente moderna per i suoi tempi – si intromette Luigi -. Ha catapultato il cinema italiano nella modernità». A Luca «vien da sorridere tutte le volte che in trasmissioni televisive sono ospitati attori di oggi che, per carità, sono bravi, ma vengono presentati come dei grandi. La vera grandezza era quella della Lollobrigida, di Monica Vitti, di Mariangela Melato, di Gigi Proietti. Attori così oggi ce li scordiamo». L’inno dei bersaglieri e un lungo applauso hanno accompagnato l’uscita del feretro al termine della Messa.

19 gennaio 2023