Mattarella: le scuole chiuse, «una ferita per tutti»
Il video messaggio del presidente della Repubblica alle ragazze e ai ragazzi d’Italia. «Poter uscire per andare a scuola, un esercizio della vostra libertà»
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge alle ragazze e ai ragazzi d’Italia, in un video messaggio registrato per “#maestri”, nuovo programma di Rai Cultura in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. E parla di «una circostanza che, fino a poco tempo fa, nessuno avrebbe immaginato. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo – afferma – ha sconvolto, in poche settimane, le nostre vite». Al centro del messaggio, la chiusura delle scuole di tutto il Paese, «fino a quando il pericolo non sarà stato eliminato e non sarà possibile riaprirle in sicurezza». Il capo dello Stato la definisce «qualcosa di incredibile, mai avvenuto prima, nella storia dell’istruzione». Ancora, «un evento drammatico, che possiamo ben definire epocale».
Mattarella lo riconosce: «Le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Ma, anzitutto per voi, ragazzi; per i vostri insegnanti; per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste comunità». Perché la scuola non è solo il luogo dell’apprendimento: è «la vostra dimensione sociale fondamentale, nella quale, assieme al sapere e alla conoscenza, cresce e si sviluppa, anche nella relazione con gli altri, con i compagni, con i vostri insegnanti, la personalità di ognuno di voi. Cioè quel che sarete nella vostra vita futura. È stato così per ciascuno di noi – prosegue -. Me lo ricordo anch’io, dopo tanto tempo». Proprio per questo «gli anni della scuola restano un’esperienza decisiva: per quello che si apprende, per le amicizie che si fanno – tante dureranno per tutta la vita -, per le persone che si incontrano, per quelli che riconosceremo, sempre, come i nostri maestri».
Nelle parole del presidente Mattarella, anche uno sguardo al futuro. «Tutti voi – afferma – rammenterete queste settimane di forzato isolamento per ciò che la pandemia vi ha sottratto: le vostre classi, i compagni, i professori. In fondo, costretti a casa, avvertite – molti, forse, con sorpresa – che la scuola vi manca. Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Della vostra libertà». Anche questa esperienza, «così dura e sofferta», può rivelarsi però «un’occasione di crescita. Come sarà il mondo di domani dipenderà, in realtà, in larga misura da voi, studenti di oggi – la riflessione del presidente della Repubblica -. Dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo. Dal vostro impegno. Da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite». Di qui l’incoraggiamento a «continuare a sentirsi e a essere studenti. Continuare a sentirsi parte, protagonista, della comunità educante».
Un ricordo particolare per quanti si preparano agli esami di maturità, concludendo così il loro percorso scolastico. A loro il capo dello Stato ha ribadito che «è importante continuare a tenere vivo il rapporto che unisce tutti voi, insieme, alla vostra scuola, alle vostre lezioni, nelle forme in cui questo è reso possibile dalle nuove tecnologie».
28 aprile 2020