Mattarella: «Un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto»
L’intervento del presidente della Repubblica alla cerimonia di apertura della Giornata mondiale dell’alimentazione. «Contrastare la fame, preziosa opera di pace»
Intervenuto questa mattina, 16 ottobre, alla Giornata mondiale dell’alimentazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito con forza che «è un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto. Al contrario – ha rilevato -, cibo e acqua sono testimonianza della indivisibilità del destino dell’umanità». Raggiungere quindi la «sostenibilità» della vita sul pianeta, ha continuato, «vuol dire non soltanto combattere la fame nel presente, ma impegnarci per sradicare le cause che ne sono all’origine: penso alla perdurante difficoltà di alcune regioni del mondo di uscire dalla spirale della povertà, ai numerosi conflitti, con il loro bagaglio di crisi umanitarie sempre più protratte nel tempo; all’intensità e frequenza delle catastrofi naturali causate da un cambiamento climatico, che già oggi sta condizionando ogni aspetto della nostra vita, devastando interi territori e mietendo vittime». E come esempio, ha citato «le ultime inondazioni di Derna in Libia».
Non solo. Nell’analisi di Mattarella, «la fame è causa concorrente o scatenante di violenze e anche di guerre, e contrastarla costituisce una preziosa opera di pace. Un compito «difficile e complesso, che richiede consapevolezza da parte dei decisori a cui far seguito con un impegno coordinato di tutti». Al contrario, ha aggiunto, «assistiamo a un preoccupante aumento delle tensioni internazionali, a un allargarsi delle faglie fra Paesi e fra regioni del mondo e ad un ritorno di atteggiamenti imperialistici e dei nazionalismi». Il riferimento del capo dello Stato è al Medio Oriente, «nuovamente in fiamme, a causa di un vile attacco che è già riuscito ad elevare a livelli inusitati la spirale dell’orrore e delle violenze». Ma anche alla «guerra che da oltre 20 mesi semina morte e distruzione nel cuore dell’Europa, a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina»: un’altra «dimostrazione di queste pericolose tendenze a un ritorno al caos. Lungi dal limitare i suoi effetti alle regioni direttamente interessate dal conflitto – ha osservato infatti Mattarella -, la guerra contribuisce ad accrescere l’instabilità in vaste aree del mondo e, prevalentemente nei Paesi più vulnerabili; continua a diffondere insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali». In questo senso, «la scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano peggiora ulteriormente questo scenario».
Per il presidente, «il diritto al cibo e all’acqua è iscritto dentro un più ampio diritto alla vita, e sorregge un’idea di “sicurezza umana” che richiede cooperazione. È questa la sfida che ci interpella: dare vita e dignità alle persone, ai popoli, di ogni latitudine». E ha ricordato che «l’insicurezza alimentare non è soltanto scarsità di cibo: è anche mancato accesso all’acqua e la Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’anno è opportunamente dedicata proprio a questo aspetto». Una sfida «antica», ha commentato Mattarella, ricordando la «sofisticata rete di acquedotti che ci ha lasciato in eredità la Roma classica e che le valse il titolo di Regina Aquarum – Regina delle Acque -, testimonianza dell’ingegno e della determinazione richiesti per avere accesso a questo prezioso elemento. Oggi – ha proseguito – la sua scarsità o assenza è sempre più alla radice di povertà e conflitti e richiede di affrontare con determinazione e altrettanto ingegno la gestione sostenibile di un bene essenziale, che è al tempo stesso strumento di pace e moltiplicatore di benessere».
Quello dell’accesso all’acqua, insomma, è un «diritto fondamentale, oggi troppo spesso a rischio, anche per effetto del cambiamento climatico che vede la desertificazione di aree sempre più estese del pianeta», è il monito del Capo dello Stato, che ha osservato: «Le sfide che ho richiamato – dal cambiamento climatico, all’aumento dei conflitti, alla scarsità di cibo e di acqua, che ne sono la conseguenza – hanno un comune denominatore: sono tutte transnazionali. Da qui – ha continuato – l’esigenza di combatterle utilizzando e valorizzando al meglio quel formidabile strumento rappresentato dalle Nazioni Unite, l’unico disponibile, e, per quel che riguarda l’agricoltura e la nutrizione, dalle Agenzie che orgogliosamente ospitiamo qui a Roma. Fao, Programma alimentare mondiale e Ifad concorrono, da prospettive diverse, a dare una decisiva risposta al problema dell’insicurezza alimentare».
Nelle parole di Mattarella, «la sfida per vincere la piaga della fame – un imperativo morale, prima ancora che socio-economico – può e deve essere vinta rimettendo al centro l’impegno multilaterale, la capacità delle Nazioni Unite di operare una sintesi efficace del capitale umano, tecnologico e finanziario dei singoli Stati, impiegandolo laddove è più necessario, creando in tal modo uno sviluppo durevole», ha concluso.
16 ottobre 2023