Mozambico: il dolore di Sant’Egidio per la morte di suor Maria
L’appello della Comunità, che 30 anni fa contribuì a fare cessare una guerra civile che durava nel Paese da 16 anni: «Non dimenticare questi terribili attacchi»
Anche la Comunità di Sant’Egidio si stringe attorno alla famiglia comboniana per «il terribile e insensato attacco alla missione di Chipene, nel Nord del Mozambico, di cui è rimasta vittima suor Maria De Coppi. Occorre onorare l’esempio di una religiosa che, come tante altre consorelle e confratelli, ha dato la sua vita per questo paese dell’Africa australe in cui era presente da sessant’anni e di cui aveva anche ottenuto la cittadinanza – scrivono in una nota -. Solidarietà e vicinanza anche a don Loris e don Lorenzo, costretti a fuggire dopo l’incendio del loro collegio e di altre strutture della missione».
Particolarmente forte il legame della Comunità trasteverina con il Mozambico. Proprio 30 anni fa infatti Sant’Egidio contribuì a far cessare una guerra civile che durava nel Paese da 16 anni e che aveva fatto un milione di vittime. Di qui l’appello alla comunità internazionale a «non dimenticare questi terribili attacchi di stampo jihadista, che hanno già provocato troppi lutti e oltre 800mila sfollati che non si possono abbandonare alla loro sorte, in una regione ricca di risorse del sottosuolo ma povera di tutto». Nel frattempo, assicurano, «Sant’Egidio continuerà, con le tante sue Comunità presenti nel Paese, a operare per la pace, a partire dalla solidarietà dovuta alle migliaia di rifugiati interni».
7 settembre 2022