Nobel dell’economia, vince la lotta alla povertà

Zamagni (Pontificia Accademia scienze sociali): «Premiate tre persone per contributi sviluppati sullo stesso tema: il contrasto alle disuguaglianze sociali»

Il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato quest’anno a due docenti del Massachusetts Institute of Technology (Mit), l’economista indiano Abhijit Banerjee (58 anni) e sua moglie, la francese Esther Duflo (46 anni), e a uno di Harvard, l’economista americano Michael Kremer (54 anni).  Un prestigioso riconoscimento che ha voluto premiare il loro studio e approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale. Si tratta di un’assegnazione che per Stefano Zamagni, economista e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (Pass), ha un valore simbolico: «L’Accademia ha voluto premiare tre persone per i loro contributi sviluppati nel corso degli anni da angolature diverse ma convergenti sullo stesso tema, cioè la lotta alle povertà e alle disuguaglianze sociali».

È la prima volta che succede una cosa del genere», commenta Zamagni. Una vera e propria novità rispetto agli anni passati quando «i premi Nobel venivano dati ai grandi teorici, a coloro i quali si occupavano di analisi economica, di matematica economica», prosegue l’economista. Oggi, infatti, il problema a livello globale è «trovare i modi per redistribuire il valore creato e la ricchezza creata -aggiunge-. Per essere andati per quasi due secoli a studiare solo la creazione della ricchezza, per allargare quello che noi chiamiamo Pil, ci siamo ridotti in un mondo in cui le disuguaglianze sono in continuo aumento, in cui l’ambiente sta arrivando al punto di non ritorno, una situazione nella quale i livelli di pubblica felicità, come è documentato dalle Nazioni Unite, stanno diminuendo anno dopo anno». Tante le problematicità che spingono a chiedersi che economia sia «quella che dice come aumentare la ricchezza se ciò avviene con la distruzione della felicità, dell’ambiente e della dignità umana», osserva ancora Zamagni.

Un conferimento, quello del Nobel 2019 per l’economia, che risulta essere perfettamente in linea con “The economy of Francesco”, la tre voluti voluta da Papa Francesco che si propone di costruire un’economia più giusta e sostenibile. Questa assegnazione «ci riempe di gioia e dimostra come sia stata saggia e lungimirante la scelta di Papa Francesco di convocare ad Assisi, dal 26 al 28 marzo prossimo, economisti e imprenditori per un incontro su una nuova economia», dichiara padre Enzo Fortunato, il direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi. Un’ importante occasione per riflettere sulle sfide di oggi e di domani e «per fare un patto – continua padre Fortunato -, nello spirito di San Francesco, perché l’economia sia più giusta, fraterna, e con un nuovo protagonismo di chi oggi è escluso».

15 ottobre 2019