Ospedale Bambino Gesù e la lettura che “cura”
Sulla piattaforma multimediale “A scuola di salute”, una guida per scoprire come leggere e perché fa bene: i perché della scienza, gli strumenti utili e i consigli degli esperti. Le proposte più attuali
La lettura che “cura” è al centro della nuova guida digitale nata dalla collaborazione tra l’Istituto per la Salute dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e il Centro per il Libro e la Lettura, istituto autonomo del ministero della Cultura. Il volume, presentato al Salone del Libro di Torino 2022, è a disposizione di tutti sul canale “Cura la lettura” della piattaforma multimediale “A Scuola di salute”. L’universo dei libri, la loro funzione, i dati della ricerca scientifica, gli strumenti per bambini e ragazzi e i consigli di lettura per le varie fasce di età: tutto è raccolto nel volume. A cominciare dai dati della letteratura scientifica, che confermano che «leggere è di fondamentale importanza per un adeguato sviluppo cerebrale, cognitivo, sociale, culturale, personale ed emotivo/affettivo a lungo termine. Mentre si sperimenta il piacere della lettura – spiega il team di neuropsichiatri e psicologi del Bambino Gesù – si acquisiscono molte competenze. I libri, infatti, stimolano le regioni del cervello che elaborano il linguaggio; sollecitano la costruzione di significati e simboli che sono alla base della formazione dei concetti e del ragionamento; accrescono l’attenzione e la memoria. La lettura quotidiana, inoltre, è stata associata a livelli più bassi di iperattività/disattenzione e, soprattutto tra gli adolescenti, a una ridotta presenza di abitudini a rischio, come ad esempio l’uso di alcol e sigarette».
Una sezione della guida poi prende in esame i vari strumenti che sfruttano e combinano canali diversi – immagini, simboli, testo, voce – per avvicinare i più giovani ai libri e per stimolare lo sviluppo di nuove competenze. Libri “brulicanti”, in “comunicazione aumentativa”, silent book, audiolibri: sono solo alcune delle possibilità. Tra queste, anche i dispositivi per facilitare l’apprendimento di chi ha difficoltà: «Bambini e ragazzi con dislessia, in particolare, oggi possono contare su software riabilitativi (sintesi vocale, audiolibri, pen scan) pensati proprio per recuperare o migliorare alcune abilità come la lettura, la scrittura o il calcolo», chiariscono gli esperti.
Disponibili anche i consigli sul “come” leggere. «Nella prima infanzia la lettura condivisa e ad alta voce è un importante canale di incontro tra genitori e figli: calma, rassicura e, soprattutto, fornisce al bambino gli strumenti per capire e comunicare», si legge nel testo. Nella guida, dunque, gli esperti dell’Ospedale spiegano come raccontare un libro ai più piccoli: seduti fianco a fianco, per guardare le immagini dalla stessa prospettiva, si favorisce la condivisione; guardarsi negli occhi consente di trasmettere le emozioni suscitate dal racconto e di capire cosa sente il bambino. Ancora, accompagnare il racconto con gesti che descrivono l’azione aiuta la comprensione e l’ampliamento del vocabolario mentre mimare la storia e i personaggi stimola la traduzione in parole di ciò che si vede e a immedesimarsi nei protagonisti.
La guida digitale termina infine con un’ampia appendice, a cura degli esperti del Centro per il Libro e la Lettura, con proposte di lettura tra le pubblicazioni più attuali. «Che sia della buonanotte, per giocare o aguzzare la vista, in versi o narrativa, la scelta di un libro si basa su bisogni personali che variano col variare dell’età – spiegano -. Secondo un’indagine Istat, nell’adolescenza, più che nell’infanzia, a orientare il tipo di lettura sono principalmente i bisogni di natura sociale (si predilige il libro consigliato dal gruppo dei pari, amici e coetanei). A prescindere dall’età, invece, la prima ragione di scelta (per circa il 90% degli intervistati) è sempre l’interesse per l’argomento».
31 maggio 2022