Ha un mese e mezzo di vita Kevin, il primo bambino nato al Bambino Gesù l’8 aprile scorso, dopo il via libera della Regione Lazio e la convenzione siglata con l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, punto d’eccellenza nel campo dell’ostetricia con i suoi 5mila parti all’anno. Il piccolo era affetto da ernia diaframmatica congenita ad alto rischio, una patologia rara e complessa che richiede un’assistenza altamente specialistica al momento della nascita per scongiurare il pericolo di morte. Proprio per questo in sala operatoria era presente un’équipe mista composta da anestesisti, chirurghi neonatologi, ginecologi e infermieri del Bambino Gesù e da anestesisti, ginecologi e ostetriche del San Pietro.

Con l’autorizzazione della Regione Lazio e l’accordo con il San Pietro, l’ospedale pediatrico, che copre tutte le specialità mediche e chirurgiche pediatriche, diventa a tutti gli effetti un punto nascita per i casi ad alta complessità che possono richiedere interventi in emergenza. Con l’intesa – siglata a marzo 2017 – si ottimizzano i tempi del parto, evitando a nascituri particolarmente vulnerabili i rischi del trasporto da una struttura all’altra e si rendono immediatamente disponibili, in un’unica sede, tutte le possibili competenze ostetriche e medico-chirurgiche neonatali.

Per il 2017 sono già programmate circa 30 nascite, 4 delle quali nel mese di giugno. Le future mamme vengono selezionate per il parto al Bambino Gesù da un apposito comitato (composto da anestesisti, ostetrici e chirurghi di entrambi gli ospedali) che valuta le caratteristiche della gravidanza e la gravità delle condizioni del bambino. Ogni nascita verrà seguita da un’équipe mista Bambino Gesù – San Pietro. «Con l’accordo e l’ok della Regione Lazio abbiamo potuto unire le forze di un’eccellenza ostetrica come il San Pietro Fatebenefratelli con l’expertise nel campo della diagnostica prenatale e della chirurgia neonatale e cardiologica complessa che è propria del Bambino Gesù – sottolinea Pietro Bagolan, direttore del Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale pediatrico della Santa Sede -. Il risultato è un esempio di buona sanità al servizio del bambino gravemente malato e della sua famiglia».

29 maggio 2017