Papa in Iraq: a Erbil la Messa con 10mila fedeli
Parla l’arcivescovo caldeo Warda: «Grande evento per il quale ci stiamo preparando al meglio». Celebrazione in diverse lingue, tra cui anche l’aramaico
Anche Erbil si prepara all’arrivo di Papa Francesco. Qui infatti il pontefice è atteso domenica 7 marzo: il pontefice celebrerà una Messa nello stadio “Franso Hariri”, nel capoluogo dell’omonimo governatorato nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno. L’arcivescovo caldeo di Erbil Bashar Matti Warda lo definisce «un grandissimo evento per il quale ci stiamo preparando al meglio. Al momento – riferisce – stiamo curando la liturgia in stretta sinergia con monsignor Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie». La Messa, informa, «sarà in rito latino e in diverse lingue: arabo, curdo, inglese e, particolare significativo, anche in aramaico», la lingua di Gesù, ancora usata dai cristiani iracheni nei loro riti. Ad animarla, ci saranno 120 orchestrali, di cui una ventina musulmani. «È un segno evidente di coesistenza e dialogo – ancora le parole del presule -. I canti saranno in aramaico e arabo. Il Padre Nostro sarà recitato in aramaico».
Allo stadio, anticipa l’arcivescovo, saranno presenti 10mila fedeli, vale a dire «circa 20mila in meno rispetto alla capienza effettiva, a causa delle restrizioni anti Covid-19. A regolare l’afflusso dei fedeli e a indicare loro i posti dove sedersi all’interno dello stadio ci saranno 200 volontari. Ognuno dei fedeli partecipanti – prosegue – avrà un badge di riconoscimento e un posto stabilito. Cosa da sapere in caso di tracciamento per eventuali contagi. Grande impegno si sta mettendo anche nel programmare la diffusione della Messa attraverso i canali social. Lo scopo – conclude Warda – è arrivare a quante più persone possibile in tutto il mondo».
17 febbraio 2021