Roma Capitale rivendica l’impegno «per la persona e i suoi diritti»

A parlare è l’assessore Catarci, esprimendo «sincero apprezzamento» per le parole del direttore di Caritas Roma Trincia, nel quaderno “Invisibilità e diritti”

Dopo la presentazione, ieri, 18 settembre, del terzo quaderno della collana “Sguardi” della Caritas diocesana di Roma, dedicato al tema “Invisibilità e diritti“, da Roma Capitale arrivano parole di «sincero apprezzamento» per le dichiarazione del direttore dell’organismo pastorale Giustino Trincia, che ne firma la presentazione. A scriverle, in una nota, è l’assessore Andrea Catarci (Politiche del personale, decentramento, partecipazione e servizi al territorio), secondo cui «nel sottolineare l’importanza di politiche inclusive e di giustizia sociale», il direttore Caritas «conferma l’impegno della nostra città in materia di diritti civili e cittadinanza. Roma, infatti, è la prima città in Italia a sancire la residenza come un diritto fondamentale – rivendica -: un traguardo di enorme significato per garantire a tutti i cittadini il riconoscimento di uno status fondamentale per l’accesso a ulteriori diritti».

L’amministrazione capitolina, prosegue l’assessore, «ha lavorato instancabilmente per garantire che nessuno venga privato del diritto di avere una residenza, requisito essenziale per accedere a servizi di base come la sanità e l’istruzione. Questo risultato è il frutto di una visione di città inclusiva, equa e pronta a rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, compresi i più vulnerabili», rileva. Cita in particolare la direttiva 1/22 del sindaco Gualtieri e le disposizioni operative, in deroga al decreto Lupi del 2014, grazie alle quali «in un anno e mezzo hanno ottenuto l’iscrizione anagrafica circa 3.500 persone in disagio abitativo e meritevoli di tutela per le difficoltose condizioni socio-economiche». Persone che sono state messe, così, nelle condizioni di accedere a diritti fondamentali quali l’istruzione per i figli, il medico di base, l’allaccio delle utenze di acqua ed energia. «Inoltre, grazie alla revisione radicale e alla semplificazione della regolamentazione, abbiamo reso possibile a chi è sprovvisto di dimora abituale di procedere autonomamente e direttamente alla richiesta di iscrizione all’indirizzo virtuale di via Modesta Valenti, presso l’ufficio anagrafico del municipio territorialmente competente, senza il preventivo intervento del servizio sociale», aggiunge ancora l’assessore.

Roma Capitale, assicura quindi Catarci, «continuerà a promuovere politiche che mettono al centro la persona e i suoi diritti, con un occhio di riguardo per il rispetto e la dignità di ogni individuo, in linea con i valori di solidarietà e giustizia sociale che da sempre caratterizzano la città».

19 settembre 2024