Teatri: bilanci in crisi e incertezze sul futuro

La voce di alcune realtà romane sulle prospettive per la nuova stagione. Quarticciolo: «La nostra medicina è stata trasformarci in una “casa”»

I teatri romani, centrali o di periferia, hanno riaperto con tanti appuntamenti ancora sulla scia dell’estate romana, ma i direttori tuttavia non esitano a parlare di crisi, causa le poche entrate e le tante spese, la scarsa attenzione dalle istituzioni pubbliche e le innumerevoli incertezze nazionali e internazionali. Secondo Antonino Pirillo e Giorgio Andriani, che dal 2020 sono co-direttori, insieme a Valentina Marini, del Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, di questa crisi, in fondo, il teatro si nutre, anche perché trae da qui i suoi temi ispiratori. «La nostra medicina è stata trasformare il Quarticciolo in una casa – raccontano -, sia per i temi scelti, sia per l’approccio nell’accoglienza. Le persone ci considerano un teatro di quartiere e con noi mantengono un approccio informale e amichevole».

Andriani prosegue: «Riapriamo la stagione con la seconda parte del progetto “Sempre più fuori”, una rassegna multidisciplinare che estende agli spazi all’aperto del municipio V la programmazione del Teatro Biblioteca Quarticciolo di cui Spellbound è cogestore. All’aperto ospiteremo tre film del Med Film Festival sul tema dello sport (14, 15, 16 settembre) e daremo voce a due audio spettacoli in cuffia, per vere e proprie passeggiate sonore all’aperto (24 settembre, 2 ottobre)». Completa il quadro Antonino Pirillo: «Nell’ambito della sinergia con Short Theatre, il 12 settembre andrà in scena Encyclopédie de la Parole con Monica Demuru e a novembre spazio alla collaborazione con il Romaeuropa Festival». Qualche incertezza è legata al nuovo bando triennale dei Teatri in Comune di Roma Capitale (che comprende, oltre al Quarticciolo, le realtà di Tor Bella Monaca e Villa Pamphili) sul quale ancora non si hanno notizie, mentre il vecchio scade il 31 dicembre.

«Il pericolo di discontinuità mette a rischio il lavoro e la connessione stabiliti in questi anni con i ragazzi – avverte Veronica Olmi, direttrice artistica del Teatro Villa Pamphili -. A questo si unisce l’eccessiva richiesta di autorizzazioni per allestire gli spettacoli, in particolare quelli all’aperto». Gestito dal Teatro Verde e Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, il Teatro Villa Pampphili si dedica da oltre 30 anni ad attività culturali, artistiche e didattiche. Le difficoltà non cancellano le preziose opportunità di crescita di questo periodo: «Il nostro teatro, che sorge in una splendida villa comunale, ha potuto ospitare sempre tante persone perché è all’aperto, e visto che l’orario di chiusura coincide con quello della villa, le 18, anche i nostri spettacoli sono sui generis. Si pensi alle iniziative “la prosa al tramonto e a colazione”, le chiacchierate con personaggi famosi in orari diversi dal consueto. Dal 2 ottobre fino a inizio novembre manderemo in scena alle 11.30, di domenica, la rassegna “Nuove Varianti”». In autunno riprenderanno tutte le attività, tra cui l’Orchestra giovanile di Villa Pamphilj diretta da Paolo Pecorelli, l’Orchestra integrata di Villa Pamphilj diretta da Fabrizio Cardosa, il Master Verde laboratorio espressivo – adolescenti a cura di Valeriano Solfiti e PlayWrite, laboratorio di scrittura a cura di Antonio Sinisi.

Preoccupati i toni di Alessandro Longobardi, direttore artistico di due realtà storiche del teatro romano, la Sala Umberto e il Brancaccio, quest’ultimo centro di produzione per il musical e la prosa. «Lo Stato ci ha supportato sulla programmazione teatrale quando a causa del Covid abbiamo dovuto cancellare gli spettacoli, mentre le produzioni, per le quali siamo un fiore all’occhiello in Italia, non hanno ricevuto alcun sostegno finanziario. Purtroppo i nostri bilanci sono aggravati dalla tendenza a non comprare più i biglietti in prevendita da parte del pubblico, dalla stagionalità di questo tipo di arte, dalla mancanza di budget pubblicitario». Certamente la pandemia ha acceso i riflettori sulle difficoltà dell’industria culturale, garantendo aiuti pubblici, sebbene minimi, ma lo Stato, secondo Longobardi, deve ancora concepire il teatro come una risorsa da potenziare sia per un circuito turistico virtuoso a 360 gradi, sia per il suo potere terapeutico ed educativo. «Ci piacerebbe replicare quanto avvenuto con l’iniziativa di Roma Capitale “Vivi Cinema e Teatro”, che lanciava abbonamenti a prezzi popolari per un certo numero di spettacoli cinematografici e teatrali». Tra gli eventi nei mesi a venire, Longobardi cita in particolare il fortunato musical “Rapunzel” con Lorella Cuccarini, dal 2 dicembre all’8 gennaio.

15 settembre 2022