Ucraina, padre Lombardi: «Il Papa si è rivolto a tutti»

Il chiarimento del portavoce vaticano. Dal 16 febbraio visita ad limina dei vescovi; il 19 Messa nella basilica liberiana con l’arcivescovo maggiore

Il portavoce vaticano intervenuto sulle parole di Francesco. Dal 16 al 21 febbraio visita ad limina dei vescovi. Il 19 Messa nella basilica liberiana con l’arcivescovo maggiore

Il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi è intervenuto questa mattina, martedì 10 febbraio, per fare chiarezza a proposito delle parole pronunciate da Papa Francesco all’ultima udienza del mercoledì sulla situazione del conflitto in Ucraina. Di fronte alle diverse interpretazioni che ne sono state date, ha scritto in una dichiarazione letta in Sala stampa, «ritengo utile precisare che egli ha sempre inteso rivolgersi a tutte le parti interessate, confidando nello sforzo sincero di ciascuna per applicare le intese raggiunte di comune accordo e richiamando il principio della legalità internazionale, al quale la Santa Sede ha fatto riferimento più volte da quando è cominciata la crisi».

Il motivo della dichiarazione, ha spiegato il portavoce vaticano, è da ricondurre agli «echi» seguiti a quelle parole che parlavano di «violenza fratricida» e altre affermazioni che «hanno suscitato commenti e opinioni diverse». Di qui la scelta di ritornarci su «per sottolineare l’atteggiamento del Papa nei confronti dei negoziati a favore di tutte le parti». La Santa Sede infatti, si legge nel testo della dichiarazione, «segue con attenzione le situazioni di crisi nelle varie parti del mondo, tra cui quella riguardante le regioni orientali dell’Ucraina». E in più occasioni Francesco ha rinnovato il suo appello per la pace, invitando a pregare per i morti e i feriti a causa delle violenze, ma anche sottolineando «l’urgenza di riprendere i negoziati, quale unico percorso possibile per uscire dalla logica di un crescendo di accuse e reazioni».

Quando ci sono dei conflitti, ha continuato padre Lombardi nel suo colloquio con i giornalisti, «è difficile che tutti si sentano soddisfatti o sostenuti». L’atteggiamento della Santa Sede però è sempre lo stesso: «Trovare soluzioni negoziate alle situazioni di conflitto». Quando ci sono tentativi che vanno in questa direzione, ha evidenziato il religioso, «vengono valorizzati il più possibile, ma non come autorità politica quanto invece come autorità morale che chiede a tutti di mettere la disponibilità più ampia per il rispetto della vita e per la pace». Nel frattempo, il Papa attende «con gioia» di incontrare l’episcopato ucraino dei tre riti (greco-cattolico; latino e ruteno) nella visita ad limina che si svolgerà dal 16 al 21 febbraio, nel corso della quale giovedì 19 alle 15.30 nella basilica di Santa Maria Maggiore l’intero Sinodo ucraino parteciperà a una celebrazione eucaristica per implorare il dono della pace, presieduta dall’arcivescovo maggiore. Il 21 febbraio invece Francesco incontrerà la cancelliera Angela Merkel. «È normale – ha rilevato il direttore della Sala stampa vaticana – che quando il Papa incontra personalità autorevoli si mettono sul tavolo argomenti di attualità e le preoccupazioni maggiori». Inevitabile, quindi, il riferimento all’Ucraina.

10 febbraio 2015