Un altro naufragio al largo di Lampedusa

7 i superstiti. Save the Children: tra i dispersi anche alcuni bambini. Il Mediterraneo, tra le rotte più letali. Valastro (Cri): i sopravvissuti accolti nell’hotspot di Contrada Imbriacola

Sono sbarcate a Lampedusa ieri pomeriggio, 4 settembre, le 7 persone sopravvissute all’ennesimo naufragio al largo dell’isola, partite dalla Libia. Circa 20 i dispersi, tra cui anche alcuni minori. «Il Mare Mediterraneo si conferma ancora una volta una delle rotte più letali al mondo», commentano da Save the Children, il cui team presente sull’isola è intervenuto fin dai primi momenti dello sbarco per dare supporto ai sopravvissuti, fortemente provati, e fornire una risposta ai loro bisogni primari.

Stando ai dati Onu, ricordano, «sono oltre 30.200 i morti e dispersi in mare nel Mediterraneo dal 2014, molti dei quali minori. Chi scappa da guerra, povertà estrema, crisi umanitarie, troppo spesso trova la morte nel tentativo di raggiungere un futuro possibile in Europa». Di qui il rinnovato invito alle istituzioni italiane ed europee a «un’assunzione di responsabilità affinché mettano al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie, attivando un sistema di ricerca e soccorso in mare e garantendo vie regolari di accesso».

Sgomento anche nelle parole di Rosario Valastro, presidente di Croce rossa italiana, che gestisce l’hotspot di Contrada Imbriacola, dove i sopravvissuti sono stati accolti e «stanno ricevendo tutta l’assistenza necessaria», assicura, riferendo che «l’umanità di volontarie e volontari, operatrici e operatori della Cri sta dando conforto a quanti, dopo terribili momenti, sono giunti sulle nostre coste, dopo essere stati recuperati in mare. Troppo spesso il viaggio di speranza che porta molte persone, donne, uomini, bambine, bambini, a compiere una traversata alla ricerca di una vita dignitosa si interrompe tragicamente – rileva -. Vite spezzate che ci riportano alla mente i rischi che in tanti sono disposti a correre pur di poter stringere tra le proprie mani la speranza un domani migliore».

5 settembre 2024