Vaccini, «sorpresa» della Sip per proposta di sospensione dell’obbligo a Trento

Il presidente Villani: «Auspichiamo ripensamento su una decisione che potrà avere solo esiti negativi sulla salute della popolazione in età pediatrica e non solo»

È il presidente Alberto Villani a dare voce alla «sorpresa» dei 10.750 pediatri che si raccolgono nella Sip (Società italiana di pediatria) davanti alla proposta dell’assessore alla Salute, politiche sociali, disabilità e famiglia della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, di sospendere l’obbligo vaccinale per l’ammissione alla frequenza scolastica. «La Sip – si legge in una nota firmata da Villani – auspica un ripensamento su una decisione che potrà avere solo esiti negativi sulla salute della popolazione in età pediatrica e non solo». Ancora, «stimola l’assessore a vigilare che l’offerta vaccinale nella Provincia autonoma di Trento sia adeguatamente garantita per tutte le vaccinazioni indicate nel Piano di prevenzione vaccinale previste nei Livelli essenziali di assistenza».

Villani ricorda anche che «nel vicino Veneto, a Verona, una bambina di 10 anni sta lottando da più di un mese tra la vita e la morte perché non vaccinata per il tetano. Il Veneto aveva abolito l’obbligo vaccinale negli anni in cui la bambina avrebbe dovuto essere vaccinata. I bambini – aggiunge -, se non protetti dai loro genitori perché fragili, ignoranti o mal consigliati, devono essere protetti dalla società civile». Proprio per questo la Società italiana di pediatria si rende disponibile a incontrare l’assessore Stefania Segnana e tutta la giunta regionale, «per fornire tutte le informazioni scientifiche consolidate indispensabili a garantire un livello di conoscenza scientifica in grado di favorire decisioni di politica sanitaria che siano coerenti con le necessità di salute della popolazione».

La conclusione del presidente Sip non lascia spazio a dubbi. «Va garantita a tutti i bambini la libertà di vaccinarsi ed essere protetti da malattie potenzialmente letali – le parole di Villani – e non avere il pericolo di ammalarsi e rischiare la vita, come la povera bambina ricoverata a Verona. I bambini devono essere tutelati e protetti: la loro incolumità deve venire prima di ogni volontà di genitori e/o politici. La salute in Italia è un diritto costituzionale ed è comunque un diritto universalmente riconosciuto».

12 luglio 2019