Vallini ai missionari: «Contagiate il mondo con la gioia di Cristo»

La veglia diocesana a San Giovanni in Laterano. Due testimonianze nel solco di Madre Teresa. Nuova Guinea, Ecuador Vietnam e Ucraina le destinazioni

La veglia diocesana a San Giovanni in Laterano. Due testimonianze nel solco di Madre Teresa. Nuova Guinea, Ecuador Vietnam e Ucraina le destinazioni

«Contagiate il mondo con la gioia di Gesù Cristo, unica vera speranza del mondo». Il cardinale vicario Agostino Vallini ha invitato i tanti religiosi e laici, che hanno gremito ieri sera, giovedì 20 ottobre, la basilica di San Giovanni in Laterano per la veglia missionaria diocesana, a trasmettere il messaggio di Cristo nella loro quotidianità. E a farlo attraverso l’attenzione per i poveri. «In questo nostro mondo, in cui la cultura dominante sembra essere quella dell’interesse, noi dobbiamo portare Cristo attraverso l’amore per gli ultimi, per quelli che nessuno cura – ha affermato -. Quest’incontro ci apre al mistero di Dio. Questa è la grande missione della Chiesa: annunciare Gesù Cristo misericordia per tutti». Ai missionari, ai quali ha assegnato il mandato, ha chiesto di farlo in Paesi lontani. «Voi sentite particolarmente questo ideale missionario – ha aggiunto Vallini -. Accrescetelo, potenziatelo, comunicate Gesù Cristo alla gente che incontrate negli ospedali, negli istituti di formazione, accanto ai poveri o ai bambini». Rivolgendosi ai sacerdoti, li ha invitati ad «aiutare i laici a parlare con coraggio nei loro ambienti di Gesù Cristo» e ad «accreditare la parola con la testimonianza».

Nella sua riflessione sul brano del Vangelo di Luca che presenta le beatitudini, il cardinale ha ricordato che «annunciare Cristo, vivere di lui è la pienezza della rivelazione di Dio. È la strada che salva». Annuncio che alcuni gruppi parrocchiali hanno già portato in terra di missione. I loro racconti, raccolti in un video, hanno aperto la veglia. Immagini e voci di laici e religiosi osservate e ascoltate attentamente dal cardinale, che al termine della proiezione ha attraversato la Porta Santa, seguito dai numerosi partecipanti al momento di preghiera. «Varcare la Porta Santa vuol dire, nello spirito del Giubileo biblico, ricominciare – ha detto –. Ricominciamo domandandoci che fede abbiamo in Gesù, come la viviamo e se questa fede diventa amore e carità verso gli ultimi».

La misericordia, declinata nell’annuncio del Vangelo, e l’esempio di Madre Teresa di Calcutta sono stati i due fili che hanno legato le testimonianze di fra Riccardo Visbal Montoya, Missionario della carità contemplativo, e di He Boqing Pietro, Missionario laico della carità. Il primo ha raccontato di una voce interiore che lo ha spinto a cercare nella sua città, Atlanta, in Georgia, le suore della congregazione fondata da Madre Teresa che assistono donne affette da Aids: «Ho sentito il bisogno di mettermi a loro disposizione. Poi sono entrato nella congregazione maschile, prima come laico e poi come religioso. Dopo la professione sono stato due volte in India a prendermi cura dei bambini disabili e poi in Albania». In entrambi i Paesi ha contribuito all’apertura di nuove case per l’accoglienza dei più poveri. Ha fatto lo stesso anche a Nazareth e a Lagos, in Nigeria. «Ho sperimentato l’amore di Dio attraverso le opere di misericordia corporali. Col suo aiuto possiamo cambiare il mondo».

He Boqing invece ha raggiunto l’Italia dalla Cina. Alle spalle, una separazione dalla moglie e una malattia che lo ha allontanato dal suo lavoro di ristoratore. «Ho sprecato tanti soldi in una vita dissoluta, conoscendo l’indifferenza umana. Dopo un malore avvertito a Roma sono stato portato in ospedale, dove una suora che parlava il cinese mi veniva a trovare spesso. Grazie al suo aiuto fui accolto nella casa delle missionarie della carità di San Gregorio al Celio. Lì ho scoperto l’amore di Cristo. A Casa Serena, nella congregazione maschile, invece ho visto Cristo vivo nelle opere di misericordia per i più poveri. Così ho cominciato a cucinare per loro e ho deciso di ricevere il battesimo».

Il video proiettato durante la veglia diocesana – © missioroma.it

Dopo la sua riflessione, il cardinale ha conferito il mandato missionario a religiosi, religiose e laici che entro l’anno partiranno da Roma per annunciare il Vangelo in Paesi come Papua Nuova Guinea, Ecuador e Vietnam. Una coppia di coniugi si recherà in Ucraina. Il cardinale ha donato loro croce e Vangelo, segni essenziali dell’opera che si apprestano a compiere.

21 ottobre 2016