Un «omaggio al martirio» e un «incoraggiamento alla convivenza interreligiosa». Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi descrive così le caratteristiche dell’imminente viaggio di Francesco, in programma domenica 21 settembre
«Tutti siamo preoccupati per le notizie sull’Is e la situazione in Medio Oriente ma non ci sono rischi specifici». Ha usato queste parole il portavoce vaticano padre Federico Lombardi per rassicurare circa l’imminente viaggio di Papa Francesco a Tirana, in Albania, domenica 21 settembre. Una visita di un solo giorno, concentrata nella Capitale del Paese, per rendere «omaggio al martirio per la fede vissuto durante il regime ateo comunista» e nello stesso temo incoraggiare «al clima di convivenza interreligiosa», ha spiegato ai giornalisti. Nella memoria, la visita di Giovanni Paolo II, il 25 aprile 1993, alla quale prese parte anche Madre Teresa, di origini albanesi.
Il programma della visita prevede, dopo l’incontro con l’autorità, la celebrazione della Messa alle 11, proprio nella piazza intitolata alla suora beatificata da Papa Wojtyla nel 2003, seguita dalla recita dell’Angelus. Quindi, nel pomeriggio, l’incontro interreligioso, con un ‘introduzione del presidente della Conferenza episcopale albanese Angelo Massafra, il discorso del pontefice e un momento dedicato al suo incontro personale con i leader di altre religioni e denominazioni cristiane. Al termine, la preghiera dei vespri con sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e membri die movimenti laicali. Prevista anche la testimonianza di un sacerdote e di una suora, entrambi ottantenni, che hanno vissuto le persecuzioni del regime, ha informato il portavoce vaticano. Ancora, a concludere la giornata l’incontro con i bambini del Centro Betania e con una rappresentanza di assistiti di altri centri caritativi dell’Albania nella chiesa del Centro Betania.
A smentire ogni timore a proposito delle recenti dichiarazioni dell’Is contro l’Europa e i cristiani, padre Lombardi ha informato che in piazza Madre Teresa «il Papa si muoverà con la jeep bianca scoperta che normalmente usa nelle udienza in piazza San Pietro»: non c’è, ha rilevato, «alcun motivo particolare di preoccupazione». Insieme a Francesco, ha reso noto, prenderanno parte al viaggio il cardinale Pietro Parolin e monsignor Giovanni Angelo Beccio, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, il cardinale Giuseppe Versaldi, delegato pontificio per la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, da cui dipende la locale Università Cattolica, e monsignor Dominique Mamberti. In più, «come vuole Papa Francesco, ci sarà anche un dipendente vaticano: questa volta sarà un impiegato del servizio fotografico della Santa Sede».
17 settembre 2014