Buon compleanno Radio Fm

Tappa a Roma per la mostra itinerante che festeggia i primi trent’anni, dal 1976 al 2006, di libertà d’antenna di Concita De Simone
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«Amo la radio perché arriva dalla gente/ entra nelle case/ e ci parla direttamente/ e se una radio è libera/ ma libera veramente/ mi piace ancor di più/ perché libera la mente». Il ritornello di Eugenio Finardi (“La Radio”, 1998) ci viene spontaneo per illustrare “Radio Fm 1976-2006. Trent’anni di Libertà d’Antenna”, mostra ideata e organizzata da Minerva Eventi con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, e il patrocinio dell’assessorato alle Politiche Culturali del Comune e della Provincia di Roma.

Tra il 1975 e il 1976, il panorama italiano delle radio cambiò radicalmente. Dapprima con forme illegali, poi, la sentenza n° 202 della Corte costituzionale, nel luglio 1976, sancì ufficialmente la libertà di emissione radiofonica privata nel nostro Paese.

Poche righe non bastano a raccontare il patrimonio di idee, voci e suoni, profusi in questi anni. La mostra itinerante in questione serve, però, a darne un’idea. Tra divertimento e riflessioni, amarcord e storia sociale. Sono cinquanta le città a vario titolo coinvolte nell’iniziativa: alcune le hanno offerto il patrocinio, altre i luoghi più prestigiosi per ospitare la mostra itinerante, o ancora si sono impegnate a realizzare convegni, incontri, dibattiti e manifestazioni legate all’evento. Ora tocca a Roma, che offre gli spazi del Museo in Trastevere ( con sede nell’ex monastero di Sant’Egidio, in Piazza Sant’Egidio, 1/b – Roma) dal 15 settembre al 4 novembre 2007. Per l’occasione saranno occupati da fotografie, suoni, immagini, musica, jingle, sigle di apertura e di chiusura dei programmi, filmati, oggetti, materiali storici, strumentazioni legate al mondo radiofonico e i racconti dei testimoni.

Attraverso una galleria cronologica è possibile rivivere i più importanti avvenimenti dei personaggi (star della radio ieri e della tv oggi, magari) e delle mode che hanno avuto come contesto la radio: suoni nell’etere, voci, ricostruzioni d’ambienti e di situazioni, che raccontano la vita quotidiana delle radio locali a dimostrazione del grande tessuto che la radiofonia privata ha saputo creare sul territorio nazionale. Non una semplice raccolta di immagini ma una serie di luoghi da riscoprire o scoprire per molti. E poi, per gli amanti del genere, non potevano mancare gli oggetti d’epoca, come i primi trasmettitori, giradischi, piastre di registrazione, mixer e microfoni; una raccolta degli adesivi più importanti e graficamente significativi che ancora oggi sono motivo di culto da parte di appassionati e collezionisti; le cover dei dischi in vinile che dal 1975 hanno rappresentato la vita musicale della nostra società; i pannelli con i testi dei jingle più famosi, le frasi e gli slang che sono divenuti d’uso comune fra i giovani. Sulla scia di quelle già effettuate nelle altre città ospitanti, ci sarà una speciale sezione dedicata alle radio capitoline.

Le radio libere (definite tali in contrapposizione al monopolio statale) hanno offerto un basilare apporto culturale, politico, giornalistico e soprattutto sociale agli italiani e alla nostra società. L’universo delle radio (private o di movimento), con la sua dinamica miscela di suoni e di vissuti, racchiude evidenti aspetti innovativi: la comunicazione locale, la tecnologia in Fm (modulazione di frequenza), il fiorire più o meno spontaneo al di fuori del monopolio. Mentre nel 1975 in tutta Italia si diffondono le radio libere, nelle grandi città la comunicazione che batte in Fm si fa polifonica e Roma diventa polo di spicco della radiofonia insieme a Milano. La necessità di fondi trasforma ben presto le radio libere in private/commerciali e, anche oggi, spesso le logiche economiche condizionano i contenuti. Ma la radio resta un mezzo eccezionale per comunicare con la gente.

14 settembre 2007

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