Elio e le storie tese all’Auditorium

La band nata all’Einstein di Milano si propone sulla scena con le canzoni semiserie e l’eccentricità dei travestimenti, geniali nella loro apparente semplicità di Concita De Simone

Nati come una band liceale, all’Einstein di Milano, dagli anni Ottanta sono diventati dei serissimi professionisti dell’allegoria, con le loro canzoni semiserie e l’eccentricità dei travestimenti sulla scena. Sono gli Elio e Storie Tese, o EELST o Elii se preferite, gruppo impossibile da etichettare, ma facile da gustare, soprattutto nel live. Stasera, 5 aprile, si esibiranno all’Auditorium della Conciliazione per ritrovare il pubblico romano, sempre molto accogliente con la band milanese dall’humor straripante e irriverente, che continua fare musica con rigore, scrupolo, curiosità, voglia di divertirsi e di divertire. Qualcuno li accusa di essere troppo adulti e maturi per certe canzoni e messe in scena, ma la loro forza, invece, è proprio questa. E guai a sottovalutarli.

Capaci di spaziare in ogni genere con una facilità disarmante, anche perché tecnicamente molto preparati, gli Elii basano le loro doti compositive sulle influenze più varie con una infinita serie di citazioni e varietà di stili ed esecuzioni. Li abbiamo visti un paio di mesi fa, al Festival di Sanremo dove hanno spopolato con il brano “La Canzone Mononota”, posizionandosi secondi in classifica e ricevendo, inoltre, il premio della critica “Mia Martini”, il premio sala stampa radio/tv/web e il premio come miglior arrangiamento assegnato dagli orchestrali e quindi sempre molto gradito dai colleghi musicisti. Geniali nella loro apparente semplicità, come già per “La terra dei cachi” presentata sempre a Sanremo diciassette anni fa, nel 1996, quando passano lasciano sempre il segno. Lo sanno soprattutto i fans che dopo il podio nella città dei fiori hanno ricevuto una mail direttamente dagli EELST che si sono scusati perché avrebbero voluto arrivare quarti. E non era uno scherzo.

Nel doppio appuntamento romano, sul palco si presentano: Elio (cantante, flautista), Rocco Tanica (pianola), Cesareo (chitarra alto), Faso (chitarra basso), Christian Meyer (batteria), Jantoman (ulteriori pianole), Paola Folli (cantante) e Mangoni (“artista a sé”, come è specificato nella scheda di presentazione del concerto, che non suona, ma scatena il pubblico con i suoi sorprendenti ingressi in scena).

Scaletta top secret fino all’ultimo, ma non smentiranno quanto già fatto nelle prime date del tour a Udine e Bergamo e quindi presenteranno in anteprima alcuni brani del nuovo album in uscita il prossimo 7 maggio. Anche loro, come altri artisti sanremesi, hanno preferito aspettare di essere pronti con un progetto valido senza precipitarsi a uscire a ridosso della kermesse. Quello che uscirà a cinque anni di distanza da “Studentessi” sarà di certo un disco d’inediti dal titolo ancora ignoto, che conterrà un pezzo dedicato agli Area, un pezzo sulle sale prove, quando si suonava nei garage foderati di cartoni delle uova, una canzone sul concertone del primo maggio a San Giovanni, dal titolo “Complesso del primo Maggio”, tra ritmi salentini e stile cantautorale unplugged. Naturalmente dentro ci saranno i due brani di Sanremo “La canzone mononota” e “Dannati Forever” e altri cinque o sei pezzi nuovi.

5 aprile 2013

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