“Incontri d’autore” all’Auditorium

Proseguono nella Sala Sinopoli gli appuntamenti con i grandi nomi della musica italiana. Lunedì 7: Pino Daniele di Concita De Simone
Il calendario degli incontri

Gli “Incontri d’autore” alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, ideati e condotti dai critici musicali di Repubblica Ernesto Assante e Gino Castaldo, hanno l’obiettivo di raccontare la storia della musica italiana attraverso la voce dei protagonisti, che, lontani dai riflettori televisivi, trovano lo spazio per liberare il flusso della memoria e lasciarsi scoprire dal pubblico senza filtri e copioni (biglietto: 4 euro, informazioni allo 06.80241281). Incontri fatti di aneddoti, confessioni, rivelazioni, ammissioni, pronunciate dal sofà di scena che, insieme a un’abajour, ispirano l’intimità di un salotto di casa piuttosto che l’atmosfera di un palcoscenico dove esibirsi.
Di qui sono già passati Antonello Venditti, Franco Battiato, Ivano Fossati, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e poi, ancora, Roberto Vecchioni lo scorso 3 ottobre. Tutti sollecitati, più che incalzati, dalla coppia di giornalisti, per l’occasione senza taccuino. Lunedì 7 novembre, alle ore 21, sarà la volta di Pino Daniele, cantautore partenopeo che tra pop e blues, tra jazz e modernità, canzone e tradizione, con le sue contaminazioni mediterranee ha fatto vibrare voce e corde di chitarre emozionando un pubblico amante di sperimentazioni sonore e melodie evocative ed eleganti. Caratteristiche confermate anche nel suo ultimo album, Iguana Cafè – Latin Blues e Melodie.
Ne parla a Roma sette uno dei due ideatori, Ernesto Assante.

Di solito le interviste davanti a un pubblico si fanno per promuovere dei prodotti discografici, invece qual è l’obiettivo di “Incontri d’autore”?
L’esatto opposto. È quello di promuovere l’arte, la cultura. Quello di poter dire che al di là dei media televisivi ci può essere uno spazio raccolto, in cui gli artisti hanno modo di raccontarsi liberamente ed esprimersi senza preoccupazioni di sorta, senza ansie televisive.

Il pubblico, lo ha dimostrato negli incontri precedenti, è molto disponibile all’incontro. Gli artisti lo sono altrettanto?
La difficoltà non è tanto con gli artisti quanto con il loro entourage, che è abituato a forme classiche di promozione, come un’ospitata televisiva. I nostri incontri non hanno scopi promozionali e quindi sono, paradossalmente, più complicati da gestire.

Come sarà l’incontro con Pino Daniele, lunedì 7 novembre?
Sarà particolare soprattutto perché Pino non ama parlare, quindi sentirlo raccontare se stesso, la sua musica, la sua evoluzione, è un’occasione rara. Lui è più schivo dei suoi colleghi. Il suo sarà il racconto di una lunga storia musicale che partendo dalla cultura napoletana si è aperta poi a numerose e affascinanti contaminazioni. Gino e io faremo, come sempre, una sorta di intervista pubblica. Ma l’atmosfera è molto rilassata e ben si addice anche al carattere di Pino Daniele.

Che riscontro avete dal pubblico?
Il pubblico accoglie sempre molto bene questi incontri perché si accorciano le distanze con i personaggi. Gli artisti vengono fuori per quello che sono veramente e questo è molto apprezzato. Sono occasioni in cui la musica viene esaltata, anche se magari sono solo parole. Ma la potenza delle canzoni è anche nelle parole non solo nei suoni. E nelle storie che si raccontano e di chi le racconta.

Che aneddoti sono emersi?
I più belli sono quelli personali. Tutti hanno storie buffe su come hanno iniziato, sulla propria infanzia o sulle prime esperienze artistiche. Gli esordi di un timido Battiato, la Messa domenicale con la nonna di Venditti e il suo rapporto con la domenica, Baglioni e i compagni di scuola che lo prendevano in giro chiamandolo “Agonia” perché era melenso, e poi i primi anni di gavetta a suonare in posti improbabili.

Quali sono gli appuntamenti in programma per il futuro?
Stiamo trattando il calendario. Faremo un incontro al mese. Abbiamo in cantiere Piero Pelù, Nicola Piovani, Renato Zero, Laura Pausini. Personaggi molto vari che consentono di tracciare un panorama musicale a 360° e far ri- appassionare la gente alla musica come arte e cultura, al di là dei dischi.

4 novembre 2005

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