Libra Band, sax e codice penale
Sono tutti avvocati i componenti del gruppo jazz. Nel loro repertorio anche brani ispirati alla cronaca giudiziaria di Concita De Simone
Di giorno al Foro Romano, di sera nei club, divisi tra codici penali e spartiti: non si tratta di una doppia vita ma di una curiosa jazz band composta interamente da avvocati, la Libra Band. La prossima occasione per ascoltarli dal vivo è una serata di beneficenza organizzata il 17 dicembre al jazz club Dune, quando verrà ufficialmente varato il progetto “Iusgustando: Simposi Giuridici” ideato dall’avvocato Antonella Sotira. L’avvincente gara di solidarietà fra magistrati e avvocati raccoglierà fondi per l’Associazione Archè, che si occupa di bambini con grave disagio sociale. A tal fine la quota di partecipazione prevista è di 20 euro.
Originale è l’idea dell’associazione Iusgustando di creare un festival di legalità: una serie di concerti jazz con curiose declamazioni di istituti giuridici, per portare fuori con “serialeggerezza” valori giuridici e istanze di giustizia che non possono esse relegate alle sole aule universitarie e di tribunale. Così, anche “Diritto al jazz” con il maestro Paolo Damiani e la Libra Band, sarà un “Concerto di legalità”. Questa curiosa formazione nasce a settembre del 2004 da un idea dell’avvocato Fabrizio Gallo penalista del foro di Roma, che già prima di intraprendere la carriera giuridica aveva collaudato le sue doti compositive e si era esibito come pianista di piano bar, in quasi tutti i più importanti locali notturni della Capitale. Dopo aver suonato in tournée con diversi cantanti italiani tra i quali Mietta, Jimmy Fontana e Luca Laurenti, è passato definitivamente ad occuparsi da penalista dei processi Brigida, Di Rosa, e di tanti casi di mafia.
Ma il richiamo per la musica torna a farsi sentire nel 2004, appunto, quando recluta gli altri colleghi via e mail. Le audizioni avvengono in uno studio proprio di fronte alla Corte di Cassazione e ora la band, oltre a Fabrizio Gallo (pianoforte e voce), annovera: Luigi Pedullà (batteria), Francesco Salvi (chitarra), Giulio Lastei (chitarra), Emanuele De Lucia (basso), Andrea Ricci (percussioni), Pier Luigi Poggioli (percussioni), Raffaella Vitale (voce), Valentina Mercuri (voce), Giorgia Crimi (voce), Massimiliano Carbone (sax), tutti rigorosamente avvocati.
Subito decidono di devolvere in beneficenza gli incassi delle loro serate e incontrano la “Giovanna D’Arco” onlus dell’avvocato Maria Pia Camozza, associazione nata all’interno del Centro per la pastorale familiare del Vicariato, che trova subito diversi teatri romani in cui la band può esibirsi. La beneficenza rimane il comun denominatore dei loro concerti (sul loro sito internet c’è la rassegna dei progetti realizzati), con il preponderante contributo ai Padri Missionari Comboniani, cui vanno anche i proventi del loro primo disco, “Libra Band Avvocati In Musica” (realizzato niente meno che con la collaborazione del grande Sergio Bardotti), a Telethon, all’Africa e ora all’Associazione Archè. «Perché riteniamo giusto, avendo già un lavoro, poter donare qualcosa agli altri», ammette Fabrizio Gallo.
A dispetto di tanti artisti di professione, il vostro è un successo in crescita costante, come fate?
Per due motivi. Da una parte, i componenti della formazione sono dei professionisti anche della musica. Voglio raccontare in proposito un aneddoto: quando abbiamo suonato alla Sala Sinopoli dell’Audiotrium ci hanno dato il service di Lucio Dalla, che avrebbe suonato il giorno dopo. Ebbene, dapprima i tecnici erano piuttosto scettici e demotivati con noi, invece appena iniziato a fare il sound check, si chiedevano dove fossero gli avvocati, perché hanno trovato davanti a sé dei musicisti piuttosto bravi! Inoltre, sicuramente dobbiamo il nostro successo al pubblico che viene a vederci, un po’ incuriosito, un po’ perché sa che i soldi del biglietto vanno a qualche giusta causa.
Quando provate?
Ci vediamo due volte a settimana, sempre dopo l’una, quando finiscono le udienze. Di solito arriviamo tutti trafelati ancora con le toghe addosso.
Che brani avete in repertorio?
Abbiamo brani originali scritti da noi che parlano del nostro lavoro, quindi sentenze di condanna, o liti di condominio, o atti di precetto, o ancora rapporti con i giudici, ma anche cover di Frank Sinistra e Beatles. Ha destato molto clamore la nostra canzone su Wanna Marchi e la sua combriccola e ne abbiamo pure una su Ricucci. La cronaca giudiziaria offre molti spunti.
7 dicembre 2007