Non solo cinema per Kevin Costner
Il celebre attore e regista in versione musicista al Teatro Brancaccio, insieme con la sua band “Modern West” di Concita De Simone
Kevin Costner: oltre 40 film come attore, 4 da regista (con tanto di Premio Oscar nel 1991 per “Balla coi lupi”) e 12 da produttore. Affascinante, coraggioso e romantico come i suoi personaggi, proprio nei giorni della Festa del Cinema, è arrivato a Roma per esibirsi il 25 e il 26 ottobre (c’è ancora tempo fino a stasera, dunque!) al Teatro Brancaccio, nell’isolita veste di cantante-chitarrista con la sua band Kevin Costner & Modern West.
«Spero di riuscire a convincervi nei panni di chitarrista» dichiara umilmente alla stampa durante la conferenza indetta alla vigilia del primo concerto. «Sono terrorizzato – confessa ancora – Sono un po’ arrugginito, è tanto che non suono, ma non sono tipo da tirarmi indietro». È il bassista della band, Blair Forward a spiegare, con una punta di ironia, il perché di tanto timore. «È preoccupato perché con la sua chitarra Gibson è un principiante. Sono soltanto due anni che la suona, ha cominciato come cantante e a dir la verità, secondo me era più bravo con la voce».
Eppure Costner ammette di aver iniziato a suonare in chiesa con canzoni per bambini e di aver partecipato a un musical, «che è la forma prima con cui si misurano i giovani aspiranti attori – ammette – e la verità è che ho sempre suonato con grande piacere. Sono cresciuto a Los Angeles, con la musica soul della Motown. Mia madre cantava in chiesa e mi costrinse a studiare il piano, fu una sofferenza. Ora canto per i miei bambini e i due più grandi fanno parte di una rock-band».
La scelta di debuttare in Italia non è stata casuale. «Il vostro Paese – dice Kevin – mi ha portato fortuna. Il primo successo l’ho avuto partecipando al Festival di Venezia con “Fandango” e non mi dispiacerebbe replicare».
«I Modern West – racconta Costner – sono nati quando mia moglie, Christine, mi incoraggiò a riprendere i contatti musicali con John Coinman». Questo è accaduto poco meno di un anno fa, quando l’attore holliwoodiano riprende le fila del suo primissimo gruppo musicale, i Roving Boy, messo da parte quando la carriera cinematografica era arrivata alle stelle. Oggi, circa vent’anni dopo, il cuore della band, Kevin, John Coinman e Blair Forward si è riunito nella Kevin Costner & Modern West. Fanno inoltre parte della band: Teddy Morgan, da Nashville (la patria indiscussa del country), primo chitarrista e produttore; Larry Cobb, di Tucson alle percussioni; Park Chisholm, voce e chitarra, da Nashville; e Bobby Yang, da Atlanta, al violino. Oltre alla musica country, Costner racconta anche di amare la black music della Motown, Neil Young e Bruce Springsteen.
Nello spettacolo, invece, vengono proposti brani originali scritti dalla band e brani scritti da alcuni amici di Kevin, noti nel panorama musicale. Rivela ancora il divo holliwoodiano: «I brani che assieme alla mia band, la Modern West, suoneremo qui a Roma sono canzoni che hanno un senso per persone semplici come noi: parlano d’amore. Faremo “Every Intention” che è la storia di un uomo che aspetta troppo tempo per dire la verità alla sua donna. E poi ci sarà “Find that Girl”, il racconto di una ragazza che ti passa vicino e che ti cattura con il suo profumo e il suo charme. A questo punto inizia la ricerca spasmodica di quella donna».
«Mi spaventa un po’ il pubblico italiano – ammette Costner – perché mi hanno detto che non si alza mai in piedi, ma resta impietrito a battere le mani sulla poltrona». Ma poi assicura anche: «Sul palcoscenico del Brancaccio ci sarò io, come sono veramente, e non il personaggio di qualche mio film. Ho sempre creduto che la musica potesse regalarmi momenti di forte intensità a livello personale. Avrebbe creato l’occasione di un rapporto con la gente molto più genuino rispetto al cinema o alle interviste televisive o sui giornali. Sarebbe stato tutto più reale, imprevedibile e senza scusanti di alcun tipo. Vedremo cosa dirà, come si comporterà il pubblico italiano. Nel rock non ci sono regole, sentitevi liberi di fare come volete, alzatevi e ballate…», e già sorride divertito all’idea.
26 ottobre 2007