Alemanno: «Manovra, servizi a rischio»

Il sindaco della Capitale ha riconsegnato in forma simbolica le deleghe per protestare contro il taglio agli enti locali. Per Roma una perdita di 450 milioni di euro che si aggiungono ai 150 già tagliati nel bilancio 2011 di Jacopo D’Andrea

Il sindaco Alemanno ha dato seguito a quanto pochi giorni fa aveva annunciato in una lettera ufficiale al Prefetto. All’ufficio anagrafico di via Petroselli, nella mattina di oggi, 15 settembre, ha riconsegnato simbolicamente allo stesso Prefetto e al Ministro degli Interni la delega all’Anagrafe e allo Stato civile. Ha accompagnato il gesto di protesta che si è svolto al secondo piano dell’edificio preposto, togliendosi la fascia tricolore per poi rimettersela, una volta giunto al piano terra, davanti a una folla di giornalisti, cameraman e fotografi assiepati in ogni angolo libero del complesso di via Petroselli. Presenti tutti i membri della giunta e parecchi consiglieri di maggioranza. Unico assente il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso, colta da un lieve malore e poi accompagnata all’ospedale Sant’Eugenio.

Le motivazioni della protesta, messa in atto per manifestare il proprio dissenso ai tagli agli enti locali previsti nell’attuale manovra finanziaria, sono state spiegate dal primo cittadino. «Un gesto simbolico – ha dichiarato – di riconsegna delle deleghe che potrebbe essere realmente attuato a gennaio se la manovra non cambia». Il sindaco Alemanno ha poi aggiunto: «Abbiamo 235 cantieri aperti e rischiamo di lasciare il lavoro a metà. Anche il trasporto pubblico locale rischia di bloccarsi oppure potremmo trovare i biglietti a 5 euro. Inoltre, i servizi sociali potrebbero non essere mantenuti».

Secondo Alemanno «è possibile modificare la manovra entro fine anno, per evitare gli effetti dannosi che si vedrebbero l’anno prossimo. Sono favorevole alla Commissione tra Governo ed enti locali promossa ieri dall’onorevole Saltamartini (Pdl), durante l’approvazione della manovra in Senato, per garantire i servizi e distribuire meglio i tagli». Tagli che, aggiunti al Patto di stabilità, porteranno il costo della manovra per Roma Capitale a «450 milioni di euro», che si uniscono «ai 150 già tagliati quest’anno, nel bilancio 2011». Con il risultato che «siccome non possiamo cancellare gli stipendi e ciò che attiene al funzionamento della macchina, rischiamo di dover cancellare i servizi ai cittadini in maniera non sostenibile», ha spiegato il primo cittadino.

Ma le ragioni della protesta non sono state affidate solamente ai cronisti. Una lettera del sindaco ai cittadini in merito al dissenso sulla manovra è stata distribuita proprio di fronte all’entrata dell’Anagrafe. Titolo: “I tagli ai Comuni sono tagli ai tuoi diritti”. Ogni anno, si legge nel testo, «i Comuni portano soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Queste risorse si perdono in mille rivoli, mentre noi veniamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi».

Un piccolo episodio ha turbato l’attesa di Alemanno. A pochi metri dall’entrata dell’ufficio anagrafico, alcuni sindacalisti dell’Unione sindacale di base del Comune di Roma sono stati bloccati dalla Polizia mentre urlavano: «Siamo qui pacificamente: vogliamo solo testimoniare la nostra condizione di lavoratori pubblici Alemanno ha distrutto questa città e ora piange lacrime di coccodrillo. Prima protesta per questa manovra e poi sarebbe disposto ad approvarla». I due avrebbero voluto accompagnare il loro blitz consegnando un gonfiabile a forma di coccodrillo per testimoniare il loro concetto. Il sindaco Alemanno ha commentato: «Bisogna vedere come manifestavano: spero che vengano rilasciati subito».

15 settembre 2011

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