Annalisa: «Dal limite, forza in più»

La savonese cresciuta «a pane e Mina» e nata artisticamente ad “Amici” fa tappa all’Auditorium Parco della Musica per il tour dell’album “Non so ballare” di Concita De Simone

Non saprà ballare, ma cantare bene sì. L’abbiamo ascoltata all’ultimo Festival di Sanremo e la sua “Scintille” ancora spopola nelle radio italiane. È Annalisa, nata a Savona nel 1985 e artisticamente alla decima edizione del talent targato Mediaset “Amici”, dove arriva in finale e si aggiudica il Premio della Critica. In tasca ha anche una laurea in fisica con tesi sulla pompa di calore geotermica. Non solo canzonette dunque, nella vita di questo giovane talento cresciuto a pane e Mina, amante delle belle voci femminili come quella di Fiorella Mannoia con cui ha avuto modo di duettare proprio durante Amici. Anche lei ha una voce molto poliedrica, capace di spaziare dallo swing al pop, dal rock al jazz.

Il suo primo album risale al 2011: “Nali” (il suo diminutivo), otto canzoni inedite, fra cui “Solo” scritta dall’artista stessa e la cover “Mi sei scoppiato dentro il cuore” di Mina. La versione digitale di “Nali” conquista il web: in un solo giorno arriva fino alla seconda posizione della classifica di iTunes. L’esordiente Annalisa vive un 2011 con ritmi da popstar affermata: viaggi, incontri con i fans, ospitate in radio e in televisione. Prima del tour estivo di “Amici” a fine maggio si esibisce all’Arena di Verona e viene premiata per il disco di platino dell’album “Nali” ai Wind Music Awards. «Fra i ricordi più emozionanti del 2011 conservo anche la partecipazione al Festival O’Scià organizzato da Claudio Baglioni a Lampedusa. Mi sembrava un sogno interpretare “Cuore di aliante” con Baglioni ed essere sullo stesso palco con la PFM che cantava “Il Pescatore” e “Bocca di Rosa” di Fabrizio De André», racconta la stessa Annalisa nelle sue note di presentazione.

Nel marzo 2012 pubblica il secondo album “Mentre tutto cambia” e partecipa all’edizione di Amici “Big”. Alla serata finale di “Amici 2012” all’Arena di Verona, Annalisa riceve il “Premio della critica” da parte della stampa presente. Poi ancora concerti e riconoscimenti, fino all’ultimo Festival della Canzone italiana, appunto.

In questi giorni è partito il nuovo tour, che prende il nome dal brano e dall’album omonimo “Non so ballare”, e farà tappa a Roma domenica 5 maggio all’Auditorium Parco della Musica. Oltre ai brani dei due precedenti dischi Annalisa presenterà live le canzoni del suo ultimo album pubblicato il 14 febbraio per Warner Music. «Il disco mostra entrambe le facce della medaglia Annalisa – spiega la cantante savonese – con un “lato b” più emotivo, intimo e interiore. La consapevolezza dei propri limiti è il filo rosso che lega tutte le canzoni, anche quelle del “lato a” in cui affronto con leggerezza, ironia e le dovute precauzioni temi pesanti come la dipendenza e il femminicidio».

L’album conserva una marcata impronta pop-rock nei brani “A modo mio amo”, “Ed è ancora settembre” e “Meraviglioso addio”, e spazia fra lo stile bandistico – tanto di moda ultimamente – di “Io tu e noi”, l’arrangiamento vocale chiaroscuro di “Spara amore mio”, le sfumature nordiche in “Alice e il blu” e “Tornerò ad amare”, fino alle suggestioni della traccia finale “La prima volta” che si muove interamente su voce, pianoforte e violoncello. Annalisa firma il brano “Tutta l’altra gente”, mentre tratta con ironia temi delicati come la dipendenza in “Alice e il blu” e come il femminicidio in “Spara amore mio” nel quale mette in guardia le donne dai rischi di un amore cieco.

Nel brano sulla dipendenza, la narrazione è strutturata come nelle favole, con sviluppo e morale: «Restando in superficie, Alice, che non si accontenta mai, a causa delle sue pretese si ritrova sola. Se si approfondisce di più, invece, si intuisce che Alice è schiava di ciò che desidera e si esclude dalla realtà immolandosi a un mondo fatto di illusioni e solitudine» . Nella canzone sul femminicidio la volontà è di mettere in guardia le donne dai rischi di un amore cieco. «Troppo spesso le vittime di femminicidio, o comunque di abusi intollerabili, sono “complici” involontarie delle violenze che subiscono, dato che, per un istinto del tutto femminile, pur di non perdere la persona che nonostante tutto continuano ad amare, sono disposte ad accettare e a subire qualsiasi cosa».

A proposito del brano che dà il titolo all’album e al tour, Annalisa, che dimostra di essere matura non solo nella voce, dice: «Non so ballare, ma riesco a sentire farfalle danzare dentro in me. Capita raramente di ammettere le proprie mancanze, ma riconoscendo e accettando serenamente i propri limiti si acquista una forza in più».

3 maggio 2013

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