Due come Gino Paoli e Danilo Rea

Il jazz torna nella Capitale, con il concerto, venerdì 28 settembre nella Sala Santa Cecilia, di Gino Paoli in duetto con Danilo Rea, sul palco insieme per presentare il disco “Due come noi che…”di Concita De Simone

Il jazz è tornato ad allietare la capitale. Dopo un agosto che ha lasciato a bocca asciutta gli appassionati del genere, venuto a mancare il tradizionale festival di Villa Celimontana, settembre ha già recuperato con una serie di appuntamenti interessanti all’Auditorium. E, tra nuove proposte e ritorni, ecco per venerdì 28 settembre un appuntamento che in tanti aspettano di rivedere: Gino Paoli e Danilo Rea, che saliranno di nuovo insieme sul palco della Sala Santa Cecilia per un’occasione speciale, la presentazione del nuovo disco “Due come noi che…” pubblicato dalla Parco della Musica Records.

Dopo aver creato la magia dell’incontro tra l’elegante melodia di Paoli e il sublime pianoforte di Rea, con il progetto “Un incontro in Jazz”, di cui la Parco della Musica Records ha pubblicato l’album “Auditorium Recording Studio”, i due artisti proporranno un concerto jazz, ma non nel senso canonico, in cui ripercorreranno il vasto repertorio delle canzoni del cantautore genovese rivedute negli arrangiamenti oltre ad altre perle della musica nostrana e internazionale.

Ritroveremo – e sogneremo ancora con loro – Gino Paoli, 78 anni il 23 settembre, uno dei più grandi autori e interpreti della canzone italiana, artista in continuo movimento ed evoluzione, con oltre cinquant’anni di carriera alle spalle e una voglia continua di sperimentare, come dimostrato in questi ultimi anni in cui si è riavvicinato al jazz, accompagnato da Danilo Rea, classe 1957, uno dei pianisti più creativi e prolifici, con una lunga esperienza nel jazz ma anche nel pop e nella musica d’autore fino oltreconfine. Basti ricordare le collaborazioni con Chet Back o John Scofield, con Mina e Claudio Baglioni o il recente e pluripremiato disco dedicato a Fabrizio De Andrè. Rea, tra l’altro, è stato il primo jazzista ad avere un concerto di piano solo alla sala Santa Cecilia (nel 2003) e nel 2006 è stato protagonista di un concerto memorabile al Guggenheim Museum di New York.

Dicevamo del felice riavvicinamento di Paoli al jazz, una passione nata nel ’45, con la tromba di Louis Armstrong che esce da un carrarmato americano fermo davanti casa sua a Genova, e che poi solo una decina di anni fa si è concretizzata in un’esperienza musicale diretta grazie al trombettista Enrica Rava che cercava un cantante per il suo gruppo e ha scelto lui, trasformandolo in un vero e proprio crooner.

Il concerto all’Auditorium spazierà per tutti i generi di musica, passando anche per la canzone napoletana e quella sinfonica e operistica. Il tutto in chiave jazz, quindi con molta improvvisazione. E scorreranno Il cielo in una stanza, Sapore di Sale, Senza Fine, Che cosa c’è e poi, via via, i brani degli altri cantautori del gruppo di Genova: Luigi Tenco, Vedrai, Vedrai e Umberto Bindi, Il Nostro Concerto, e poi la canzone internazionale d’autore: Les amants d’un jour (portata al successo in Francia da Édith Piaf) e, in Italia, da Herbert Pagani con il titolo Albergo a ore e Que reste-t-il de nos amours? di Charles Trenet.

Fino a qualche tempo fa, qualche purista avrebbe potuto storcere il naso davanti a cotanta contaminazione. Ma, negli Stati Uniti, i grandi del jazz hanno spesso offerto le loro performance più esaltanti proprio nel confronto con le melodie più popolari di autori come George Gershwin o Cole Porter. Il concerto all’Auditorium terrà a battesimo anche l’uscita album “Due come noi che…” che raccoglie una selezione di brani di questa entusiasmante esperienza musicale che ha incanto il pubblico in ogni data.

21 settembre 2012

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