Fabio Concato e la poesia delle note
Il cantuatore milanese è in concerto al The Place accompagnato dall’orchestra dei Rossoantico, nata per volontà di Antonio Pascuzzo di Concita De Simone
Melodie nostalgiche, poesia che si fa musica, parole che si trasformano in riflessioni: è Fabio Concato, cantautore onesto ed elegante, sulla scena musicale da oltre trent’anni, cui si devono alcune delle più belle canzoni del repertorio italiano. Defilato dallo show business, molto amato nei concerto dal vivo, anche per il suo stile cabarettistico, genere che ha sempre amato fin dagli esordi, Concato, al secolo Fabio Pittaluga, classe 1953, sarà sul palco del club The Place di Roma venerdì 12 e sabato 13 febbraio, insieme all’orchestra dei Rossoantico.
Figlio di una giornalista e poetessa e di un chitarrista e autore jazz, il cantautore milanese ha accompagnato gli ultimi decenni con le sue storie romantiche e leggere (“Rosalina”, “Guido piano”), malinconiche (“Ti ricordo ancora”, “Fiore di Maggio”), di denuncia (“Telefono Azzurro”) o di malessere (“Oltre il giardino”, presentato l’ultima volta che si è visto a Sanremo, nel 2007). Sempre sobrio e raffinato, talvolta con quella vena di ironia che aggiunge un tocco di originalità al suo profilo.
Al The Place ritrova l’orchestra resident dei Rossoantico, composta da validi strumentisti (che suonano anche con Consoli, Caputo, Cristicchi, Britti, Daniele, Vanoni, Ranieri, Buonocore, e tanti altri), nata dalla volontà di Antonio Pascuzzo, direttore artistico dello stesso club romano, curatore del Coro dei minatori di Santa Fiora, e autore dei testi, e di molte delle musiche eseguite dall’ensemble.
I Rossoantico, che vantano nel repertorio brani originali e perle della musica d’autore italiana, messicana, brasiliana e greca, hanno già suonato insieme a Concato, ri-arrangiandone alcuni dei brani più famosi che verranno eseguiti nelle due serate capitoline per 2 ore e mezza di concerto per quasi 30 brani, di cui 5 originali dell’Orchestra.
La stabile dei Rossoantico comprende 11 elementi: Antonio Pascuzzo (chitarra e voce), Adriana Ester Gallo (violino e voce), Riccardo Corso (chitarra), Marco Monaco (batteria), Puccio Panettieri (cocktail drum), Mario Dovinola (pianoforte), Michele Ranieri (fisarmonica e cavaquino e voce), Riccardo Rinaudo, Andrea Veschini (armonie vocali), Patrizio Sacco (contrabbasso), Peppe Russo (fiati).
Si intuisce, almeno dagli strumenti usati, che ne deriva un suono originale, ispirato ed evocativo che strizza l’occhio alla canzone popolare più salda e lontana dalla deriva pop. Una ricchezza espressiva che ha conquistato Concato, che di solito gira in concerto con un quartetto di musicisti.
E chi crede che l’autore di “Domenica Bestiale” sia troppo malinconico per un’orchestra così “allegra”, dovrebbe proprio andare a sentirlo dal vivo, quando, alle canzoni, unisce la sua capacità di intrattenere, frutto di acutezza e arguzia navigate. Da questa collaborazione, presto, potrebbe nascere un disco, ma questa è ancora «un’ipotesi sussurata», svela Pascuzzo.
12 febbraio 2010