“Festival Brasil!”, l’arte del Paese carioca
Intervista esclusiva al popolare cantautore brasiliano Toquinho, che aprirà la manifestazione il 15 settembre all’auditorium Parco della Musica di Concita De Simone
L’eco della Gmg di Rio è ancora fortissimo mentre Roma si prepara a celebrare il Brasile con un Festival all’insegna della musica, delle arti figurative, della danza, del cinema, della letteratura e della gastronomia del Paese carioca. Dal 15 al 22 settembre arrivano all’auditorium Parco della Musica grandi nomi della musica popolare brasiliana come Toquinho e Adriana Calcanhotto e cantautori e musicisti affermati come Zeca Baleiro, Paula e Jaques Morelembaum, Yamandu Costa, André Mehmari, Mônica Salmaso e Luíz Fïlíp. Ben rappresentate anche le altre aree tematiche scelte per questo focus sulla cultura brasiliana, compreso uno spettacolo per bambini tratto dall’opera di Vinicius de Moraes proposto da Rosa Emília Dias.
L’idea del “Festival Brasil!” è dell’Ambasciata del Brasile a Roma, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma. Tra Samba e Bossa Nova, le sonorità carioca fanno sempre tendenza, come ci conferma il direttore artistico della manifestazione Max De Tomassi che si occupa di musica e cultura brasiliana da circa 30 anni insignito dal Governo brasiliano, con la “Cruz do rio branco”, l’onorificenza più prestigiosa conferita ai cittadini stranieri che si sono distinti nella divulgazione della cultura brasiliana nel mondo.
Cosa ci proporrà la sezione musicale del Festival all’Auditorium?
Apriamo il 15 settembre con Toquinho, quindi la tradizione assoluta e poi il giorno seguente troviamo Yamandu Costa, considerato uno dei maggiori talenti della chitarra brasiliana, punto di riferimento per ciò che riguarda l’interpretazione della musica brasiliana a livello mondiale a soli 33 anni. Chiudiamo il 22 con Adriana Calcanhotto, esempio della grande capacità poetica della nuova generazione brasiliana sui passi di Gilberto Gil. Grandi qualità che hanno da sempre i musicisti brasiliani è che sono sempre gentili e disponibili, molto umili, pronti a confrontarsi anche con persone che non conoscono, senza darsi delle aree. E sono molto generosi: non disdegnano di scrivere canzoni meravigliose per altri.
E, a proposito di generosità, anche Toquinho, direttamente dal Brasile, ha risposto alle nostre domande.
In Italia la musica leggera viene difficilmente considerata “cultura”. Invece, in Brasile, spesso la musica ha contribuito a cambiare la cultura del popolo. Come spiega questo fenomeno?
Le radici musicali sono diverse. La musica a volte è la più autentica espressione dell’anima di un popolo. In Brasile la musica deriva da un mix di ritmi africani e il popolo ha consacrato la Samba e i suoi derivati come miglior modo per esprimere i suoi desideri. Anche la Bossa Nova ha contribuito a migliorare il modo di esprimersi di un popolo che possiede la versatilità e l’intuizione per esprimere il suo sentimento e le sue rivendicazioni sociali.
Come sarà il suo concerto all’Auditorium di Roma? Ci saranno le sue canzoni più conosciute dal pubblico italiano, come “Acquarello”, “La voglia, la pazzia…” e “Senza paura”?
“Acquarello” non potrà mancare. Il mio repertorio è immenso, posso lavorare con molte dinamiche musicali. Avrò al mio fianco Anna Setton, un’interprete speciale con un timbro di voce e un’armonia ammirabili e sarò accompagnato dalla mia solita band. Come è mia abitudine farò uno spettacolo intimo come se portassi il pubblico sul palco. Avrò anche il piacere di incontrare Carla Cocco con la quale feci una partecipazione speciale nel suo CD, nel brano musicale “Stiamo insieme”.
Ha seguito la Giornata Mondiale della Gioventù con Papa Francesco a Rio lo scorso mese?
Io credo che tutto il mondo l’abbia seguita. E a tutti è piaciuto questo Papa diverso che abbraccia le masse e si fa uguale al popolo, seminando umiltà e comprensione delle diversità. Certamente la Chiesa ha guadagnato migliaia di seguaci dopo questa Giornata, che ha portato freschezza alle tradizioni secolari.
A parte le collaborazioni con gli artisti italiani, segue la nuova scena musicale del nostro paese? Chi le piace?
Ultimamente, ho lavorato molto in Brasile, in viaggio con spettacoli di vari format. Per questo so poco di quello che succede negli altri paesi. Ma so che arrivando lì incontrerò nuovi talenti come sempre è successo.
Cosa lega Brasile e Italia, oltre la musica?
Io considero l’Italia la mia seconda patria. Tante cose ci legano oltre la musica. La passione per il calcio, la cucina, l’attaccamento alle tradizioni familiari, il contatto umano facile e vigoroso. Anche la natura, così ricca nel clima e nella magia del mare e dei suoi benefici.
11 settembre 2013