Fraternità San Carlo, festa con il fondatore
Appuntamento il 14 settembre a Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi. Interviene il vescovo Massimo Camisasca, che presenta, con Marina Ricci, il libro “Benvenuto a casa. Le ragioni dell’accoglienza” di F. Cif.
La parrocchia di Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi (in via Chiusdino 16) accoglie, sabato 14 settembre, la festa della Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo. Il momento centrale: la presentazione del libro “Benvenuto a casa. Le ragioni dell’accoglienza” (Edizioni San Paolo), del vescovo di Reggio Emilia – Guastalla Massimo Camisasca, fondatore, nel 1985, della Fraternità, attualmente guidata da don Paolo Sottopietra. Insieme all’autore, interviene anche la giornalista Marina Ricci.
Alle 19 è in programma la celebrazione eucaristica, seguita dalla cena e da una serata di animazione con il cantante, musicista e attore Gianni Aversano, che da alcuni anni è anche voce solista dell’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna.
«La scoperta di essere amato è l’esperienza più importante della vita. Ed è quella che ci rende capaci di amare. Quando si vive la gioia di essere accolti, si diventa capaci di accogliere», si legge nell’introduzione del libro, a cura dell’autore. Proprio per questo, in un tempo fortemente segnato dal tema della convivenza tra uomini e donne di diverse etnie, culture e religioni, «queste pagine – scrive monsignor Camisasca – vogliono offrire un itinerario semplice di accoglienza dell’altro. Qualunque persona è altro da me, ed è un segno del mistero che mi chiama, un segno di Dio nella mia vita. In questo modo, il più grande dono che noi viviamo nell’accoglienza è di poter entrare dentro l’ultima onda dell’essere che ci costituisce».
Fondata nel 1985 dall’allora don Massimo, la Fraternità San Carlo è stata riconosciuta come Società di vita apostolica di diritto pontificio da Giovanni Paolo II il 19 marzo 1999. Un cammino, quello della Fraternità, iniziato già con i primi anni ’80, quando un piccolo gruppo di sacerdoti chiese all’allora cardinale vicario Ugo Poletti di poter fondare un’associazione sacerdotale con l’obiettivo, fra l’altro, di formare dei giovani alla missione. Il 14 settembre 1985 don Massimo Camisasca veniva eletto Superiore generale della nuova associazione: era l’inizio della Fraternità, con 7 preti e 10 seminaristi. Quattro anni dopo, nel 1989, arrivò il riconoscimento come Società di vita apostolica di diritto diocesano, e la prima ordinazione sacerdotale. Quindi, negli anni ’90, la diffusione in Italia e nel mondo delle case della Fraternità: strutture di pochi preti, in cui la comunione è vissuta secondo lo spirito e la regola della Fraternità. Attualmente, se ne contano 48, sparse in quasi tutto il mondo.
12 settembre 2013