Il dolore degli ebrei di Roma per i ragazzi uccisi in Israele

Dopo la notizia del ritrovamento dei corpi di Eyal, GilAd e Naftali, rapiti 18 giorni fa, la preghiera al Tempio Maggiore con il rabbino Di Segni. Presidente Pacifici: rabbia e amarezza. Cordoglio del Papa di F. Cif.

Sono arrivati al Tempio Maggiore quasi spontaneamente ieri sera, lunedì 30 giugno, nonostante il poco preavviso. Addolorati e arrabbiati, gli ebrei di Roma, dopo la notizia del ritrovamento dei corpi senza vita di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, i tre giovani ebrei rapiti da un commando di terroristi 18 giorni fa vicino al villaggio di Halhul, nei pressi di Hebron. Hanno pregato nella sinagoga con il rabbino capo Riccardo Di Segni, che ha letto i salmi di Davide, come è successo anche a Firenze, a Merano, a Trieste, mentre a Milano l’appuntamento è per questa sera. Poi alcuni di loro si sono recati in un corteo di protesta dal Ghetto al Circo Massimo, fino alla sede dell’Autorità Palestinese, nei pressi della Fao.

«Oggi – l’immediata reazione del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna ieri sera, alla notizia del ritrovamento- è un giorno di lutto per chiunque creda nei valori della pace e dell’umanità: un’umanità barbaramente offesa da un crimine che scuote le coscienze del mondo intero». E il pensiero va immediatamente alle famiglie dei giovani e all’intera popolazione israeliana. «In queste ore di profonda commozione – scrive Gattegna – l’auspicio è che i carnefici di Eyal, Gilad e Naftali siano al più preso assicurati alla giustizia e, in questa sede, possano pagare per le loro orribili colpe».

La Comunità di Roma commenta la serata di ieri: un momento «pieno di rabbia, amarezza, tristezza e lacrime. Ma soprattutto pieno di silenzio. Perché davanti alla morte brutale di tre ragazzi non ci sono mai parole, a maggior ragione se la loro colpa era solamente quella di essere ebrei». Per loro gli ebrei della Capitale si erano mobilitati, come in tutta Italia, aderendo alla campagna internazionale #bringbackourboys: uno striscione con lo slogan dell’hashtag era apparso anche in piazza San Pietro e si era manifestato nelle piazze e pregato nelle sinagoghe. Solo due giorni fa il presidente della Comunità romana Riccardo Pacifici era volato in Israele per portare solidarietà alle famiglie dei ragazzi. «Il Paese intero è in lutto e piange i suoi tre ragazzi – dichiara -. Da questa tragica vicenda si trae una sola grande lezione: è l’immensa dignità di tre madri d’Israele, le mamme coraggiose di Eyal, Gilad e Naftali, che non hanno mai perso la fede e che, mentre pregavano per la vita dei loro figli, si preoccupavano degli altri giovani ebrei che in divisa militare sono andati casa per casa a cercare i rapitori. Quelle tre madri sono una fonte di spiritualità che testimonia la grandezza di questo Paese che non si è mai pronunciato con parole di odio verso alcuno».

Immediata anche la reazione della Santa Sede. «È una notizia terribile e drammatica», ha dichiarato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, che ha parlato di «un crimine esecrabile e inaccettabile» e ha riferito che «Papa Francesco si unisce al dolore inenarrabile delle famiglie colpite da questa violenza omicida e al dolore di tutte le persone colpite dalle conseguenze dell’odio, e chiede a Dio di ispirare a tutti pensieri di compassione e di pace». Cordoglio anche dal sindaco Ignazio Marino, che parla di «notizia drammatica per tutta la popolazione di quell’area che da troppo tempo ormai è alla ricerca di pace ed equilibrio tra popoli e religioni differenti». Un rammarico, quello del primo cittadino, che si acuisce anche perché lunedì prossimo avrebbe dovuto incontrare in Campidoglio le famiglie dei tre ragazzi uccisi per portare loro la vicinanza di Roma Capitale e con loro esporne le immagini in piazza del Campidoglio, per chiederne la liberazione.

Intanto per oggi, martedì 1° luglio, il presidente della Comunità romana Pacifici e il rabbino capo Di Segni invitano tutti gli esercenti ad abbassare le serrande dei propri negozi dalle 16 alle 17, in concomitanza con i funerali di Eyal, Gilad e Naftali. Tutte le attività aderenti esporranno una locandina in segno di lutto.

1° luglio 2014

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