Lampedusa, è lutto nazionale. La diocesi di Roma: «Si metta fine a tali tragedie»

Proclamato il lutto nazionale. Domenica 6 ottobre la preghiera in tutte le chiese della diocesi per le «giovani vite annegate nel Mediterraneo». L’appello del Vicariato: «Serie politiche di cooperazione» di F. Cif.

Le intenzioni di preghiera proposte alle parrocchie per le celebrazioni del 6 ottobre

Una giornata di lutto nazionale. Il Consiglio dei ministri ha deciso di ricordare così oggi, venerdì 4 ottobre, le vittime della tragedia che ha colpito ieri la Sicilia, e con lei l’Italia e l’Europa intera: il naufragio, davanti alle coste di Lampedusa, di un barcone carico di immigrati. Il più grande dramma dell’immigrazione, pure in un luogo che negli anni è diventato quasi sinonimo di tragedie dell’immigrazione. «Lo facciamo per la perdita di vite umane, lo facciamo per i familiari e anche per i comuni che sono coinvolti. Ma soprattutto per chi ha perso la vita. È doveroso». È il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge a commentare la decisione, al termine della riunione del Consiglio. «All’ordine del giorno – spiega – c’è anche l’asilo. Questo interessa tutti i ministeri, anche quello dell’integrazione. Ma il tema va oltre i rifugiati e l’asilo e riguarda le politiche dell’immigrazione».

Intanto, dopo la preghiera di ieri sera nella basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione della Veglia missionaria presieduta dal cardinale Agostino Vallini, continua da parte della Chiesa di Roma «la richiesta al Signore di scuotere le nostre coscienze anestetizzate ai drammi che si ripetono». E a tutte le comunità parrocchiali e religiose arriva l’invito a pregare, domenica 6 ottobre, in tutte le celebrazioni eucaristiche , secondo la seguente intenzione: «Padre Santo, che hai fatto del tuo figlio un perseguitato per indicarci la via della salvezza, ti preghiamo affinché le giovani vite annegate nel Mediterraneo in cerca di speranza siano per noi la manifestazione del tuo amato figlio, e ci aiutino a comprendere che solo nell’altro incontriamo te».

Ma l’attenzione della comunità ecclesiale romana va anche, ancora una volta, alle politiche dell’immigrazione da mettere in campo. La Chiesa di Roma, si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio dal Vicariato, «e le tante organizzazioni cattoliche che con essa accolgono i fratelli immigrati in fuga da guerre e persecuzioni, chiedono con forza alle autorità e alle istituzioni internazionali di mettere fine a tali tragedie». L’Unione Europea e l’Italia infatti «hanno risorse, mezzi e capacità per organizzare una rete di soccorso, accoglienza e integrazione: chiediamo di unire gli sforzi affinché ciò avvenga. Allo stesso tempo, chiediamo che vengano poste in essere serie politiche di solidarietà e cooperazione verso i Paesi da cui hanno origine i flussi di immigrati».

Anche il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino scriveva ieri, su Facebook: «Non possiamo abituarci alle tragedie». Proprio per questo stasera, venerdì 4 ottobre, alle 20, il Campidoglio organizza una veglia «contro l’indifferenza», in ricordo delle vittime di Lampedusa. Appuntamento in piazza del Campidoglio.

4 ottobre 2013

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