Quarant’anni di “Sgt. Pepper”

Ricordando i Beatles: al Parco della Musica l’omaggio della Capitale al più popolare quartetto di tutti i tempi di Concita De Simone

Una eccezionale big band, diretta dal maestro concertatore Mauro Pagani, musicista di razza, autore e collaboratore già di De Andrè, si riunisce oggi all’Auditorium Parco della Musica per festeggiare i quaranta anni di uno dei dischi più famosi di tutti i tempi, Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band dei Beatles. La band accompagnerà alle 20.30 in Sala Santa Cecilia Eugenio Finardi, Raf, Francesco Renga, Velvet, Max Gazzè, Paola Turci, Marina Rei, Giampaolo Ascolese & Isoritmo (Giampaolo Ascolese – Rodolfo Rossi –Gerardo Iacoucci – Elio Tatti –Roberto Fortini –Filiberto Palermini – sax soprano), Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Alex Britti. Con Mauro Pagani, che suonerà violino elettrico, flauto e bouzuky, Ellade Bandini alla batteria, Pier Michelatti al basso, Giorgio Cordini alla chitarra, Massimo Martellotta alla chitarra e Eros Cristiani alle tastiere, oltre ad alcuni fiati della PMJO – Parco della Musica Orchestra e degli archi dell’Orchestra Roma Sinfonietta.

Ad aprire il concerto sarà prima una delle formazioni jazz più collaudate di oggi, i Doctor 3 ovvero Danilo Rea al pianoforte, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria, che reinterpreteranno in chiave jazz i brani di “Sgt. Pepper”; poi un video realizzato da Jovanotti, “Ode al Sergente Pepe”, un brano inedito ispirato al disco, scritto e interpretato appositamente per questo evento e realizzato da Oliviero Toscani. A spiegarlo è lo stesso cantante: «Ho utilizzato campionamenti dell’album e due giradischi per realizzare una canzone inedita in omaggio a questo disco che ha violato il linguaggio musicale. Un disco che ha la mia stessa età, io sono innamorato dello spirito di questo disco come lo sono tutti quelli che fanno il mio lavoro, un disco che è stato un big bang per il pop, i cui semi hanno impollinato il mondo della sperimentazione rock, che rappresentava una ribellione non conformista prima del ’68 ma pura gioia, un disco che va ascoltato per far riaccendere la voglia di fare canzoni».

La manifestazione, promossa dal Comune di Roma, sponsorizzata da Scarabeo di Aprilia (Gruppo Piaggio) e prodotta dalla Fondazione Musica per Roma, sarà una delle più importanti rievocazioni del quartetto di Liverpool organizzate quest’anno in Europa per ricordare, con un pizzico di nostalgia, la band più celebrata della storia della musica mondiale. «Sgt. Pepper è un punto di svolta culturale, oltre a essere un disco che raccoglie alcune delle canzoni più belle scritte negli ultimi cinquanta anni», ha dichiarato il sindaco di Roma Walter Veltroni presentando l’evento. Uscito il primo giugno del 1967, è considerato infatti uno tra i più famosi album del rock e uno dei primi concept album della storia della musica: il migliore di tutti i tempi, a detta della rivista statunitense Rolling Stone. Un disco caleidoscopio di emozioni, che si apre con l’esplosione di vitalità e ottimismo dell’omonima canzone ma che contiene anche malinconie, rabbia, introspezione e oscure allusioni raccolte in storie a volte drammatiche. Il tutto ben rappresentato dalla sua celebre copertina, con i quattro di Liverpool travestiti da banda di paese, su un prato fiorito con dietro tutti i miti di un’epoca irripetibile, da Einstein a Marx, da Marlon Brando a Bob Dylan fino a Edgar Allan Poe. Solo 32 minuti di musica, ma rompere la tradizione pop-rock degli anni ’60 e restare nella storia.

Il concerto di cui sopra è solo l’espressione finale di un’intera giornata di festeggiamenti, godibile a prezzi molto contenuti, dai 2 ai 5 euro, in tutte le sale dell’Auditorium e non solo, tra letture pubbliche, libri, film, video, mostre e, ovviamente, tanta musica. Tra gli omaggi più singolari, quello ispirato alla sequenza finale di “Let it be” in Abbey Road: il concerto che gli Apple Pies, celebre cover band dei Beatles, terranno alle ore 17 e alle 18 a piazza di Spagna.

1 giugno 2007

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