San Tommaso Moro, «il Vangelo nel parco»
Fino al 25 luglio gli incontri promossi dalla parrocchia di monsignor Andrea Celli, con l’obiettivo di «avvicinare i lontani». Alla lettura della Parola seguono le considerazioni personali di Mariaelena Finessi
Francesca e Benedetta hanno 21 anni, studiano alla Sapienza e frequentano la parrocchia di san Tommaso Moro in via dei Marrucini, a due passi dalla stazione Termini. Loro, come tantissimi altri ragazzi, aiutano il parroco, monsignor Andrea Celli, nelle attività caritatevoli e formative messe in campo nel quartiere di San Lorenzo. Dal 23 giugno sono anche assidue frequentatrici, ma sarebbe meglio dire animatrici, de «Il Vangelo nel parco», serie di incontri di riflessione sulla parola biblica. Voluta dall’instancabile don Andrea, l’iniziativa – ormai alla sua seconda edizione – nasce dal desiderio «di avvicinare alla fede chi frequenta il parco, ed ecco – puntualizza Francesca, studentessa in Farmacia – perché si tiene nel pomeriggio».
Dal lunedì al venerdì, dal 23 giugno al 25 luglio, a partire dalle 17.30 si interrompono tutte le attività in corso in parrocchia, comprese quelle ludiche dei più piccoli. Il suono delle trombe annuncia l’inizio dell’incontro che viene ospitato nei giardini di Villa Mercede, circostanti la struttura neogotica intitolata a Moro, umanista autore del celebre libro L’Utopia, politico e martire inglese che si rifiutò di giurare fedeltà al re Enrico VIII come capo della nuova Chiesa anglicana. Le sedie sono disposte in circolo ad accogliere, in alcuni pomeriggi, anche un centinaio di persone tra universitari, mamme, lavoratori e nonni. In tutto una trentina di «relatori»: laici che, a turno, leggono e commentano un versetto del Vangelo di Luca.
Quindi si dà spazio alle considerazioni di tutti coloro che sentono il bisogno di intervenire per raccontare la personale interpretazione di quel testo e l’implicazione che esso ha nella propria vita. La scelta dello spazio aperto per questa originale «lectio esegetica» non è casuale ma risponde ad una precisa «forma di evangelizzazione – spiega don Andrea -, perché il parco è frequentato anche da mamme non credenti che portano i bambini a giocare e per qualcuna di loro è in assoluto la prima volta che ascolta le parole del Vangelo». Tra i canti della cinciarella e i sorvoli del verdone, che nidifica tra i rami di questo giardino che ospita campi da calcio, aree giochi e gazebo per gli anziani, «cerchiamo di aiutare gli altri a meditare», racconta Benedetta.
Sono i numeri a dire la bontà dell’iniziativa se è vero che i ragazzi, rispetto alla passata edizione, sono aumentati, e di molto. «La partecipazione giovanile è ciò che mi sorprende di più – conferma la signora Serena, che lavora nella segreteria della parrocchia -, specie in un momento come quello che ci troviamo a vivere, fatto di giovani che, al contrario, si allontano dalla religione». Venanzio, suo marito – affrettatosi dopo il lavoro per raggiungere in tempo la parrocchia – si dice convinto che «il vero catalizzatore» sia don Andrea: «Capisce i giovani e li motiva, tanto che a soli due mesi dal suo arrivo, nel 2013, ha avuto inizio una vera rivoluzione, sempre in crescendo, e oggi la chiesa è gremita». Le studentesse confermano: «Don Andrea ha fiducia in noi giovani e invita a proporre sempre nuove iniziative perché, ci dice, “la Chiesa è vostra”».
14 luglio 2014