Trovare lavoro a 60 si può, con il progetto Labirintus
I risultati del progetto, realizzato da Fondazione Di Liegro e Atdal: coinvolgerà 54 disoccupati over40. Dei primi 27, in 11 hanno ripreso a fare colloqui, in 5 con sucesso. Tra loro anche una 61enne di Redattore Sociale
Ritrovare un lavoro anche quando ci si ritrova disoccupati a più di 45 anni si può, perfino quando si superano i 60. Questa la sfida lanciata a Roma dal progetto Labirintus della Fondazione Di Liegro e dall’Associazione nazionale per la tutela dei diritti dei lavoratori over 40 (Atdal) che ha presentato venerdì 27 settembre i primi risultati di un progetto nato 5 anni fa nelle parrocchie romane e che in quest’ultimo anno è stato finanziato dall’assessorato alle politiche sociale della Regione Lazio. Un’iniziativa che coinvolgerà in tutto 54 persone, di cui 27 hanno già concluso il percorso, mentre dal 4 ottobre sarà il turno della restante metà. «Lo scopo del progetto è quello di rimotivare le persone che hanno perso la fiducia e che vivono con vergogna la disoccupazione – ha spiegato Marco Morelli, segretario generale della Fondazione Don Luigi Di Liegro -. Si tratta di persone che avevano smesso di cercare lavoro, che hanno ricominciato e alcuni di loro hanno anche trovato lavoro. Sono persone che sono andate a fare colloqui di lavoro dopo anni che non ne facevano: lo hanno fatto in 11 e in 5 hanno cominciato a lavorare. C’è anche chi ha ottenuto finanziamenti per aprire un negozio e una signora di 61 anni ha ritrovato lavoro».
Oggi in Italia sono circa 1,5 milioni gli over 40 disoccupati, un fenomeno crescente evidenziato negli ultimi tempi da diversi istituti di ricerca, come il Centro Studi Datagiovani, che nel marzo scorso ha calcolato un aumento di espulsi dal mercato del lavoro del 43 per cento tra gli over 45, ma che tra chi ha più di 55 anni, la percentuale sale al 60 per cento. In questo difficile contesto, il progetto Labirintus ha fornito «un supporto psicologico e operativo per il reinserimento lavorativo – spiegano gli organizzatori -. Oltre a seminari e incontri funzionali al recupero della autostima, alla ricostruzione di un profilo curriculare e alla elaborazione di piani e progetti di impresa individuali e di gruppo, l’intervento offre un supporto concreto per la riattivazione di reti e contatti con il mondo del lavoro». I partecipanti al progetto hanno ricevuto, inoltre, una misura di sostegno al reddito occasionale. Ai 54 partecipanti andranno 700 euro per far fronte alle esigenze primarie.
Tra i partecipanti al progetto, oltre il 70 per cento sono donne, un partecipante su dieci, invece, è immigrato. Il 7 per cento, invece, è disabile. Il titolo di studio dei partecipanti al corso è il diploma per il 60 per cento, mentre quasi il 20 per cento ha anche una laurea. Il 60 per cento circa, inoltre, è disoccupato da circa un anno. Il 34 per cento, invece, da più di due anni. Quasi il 40 per cento ha familiari a carico. Per loro è stato attivato un servizio di Accoglienza e orientamento, «un modello di intervento innovativo fondato sulla riattivazione di “relazioni” per persone che oggi sfuggono a ogni sistema di tutela e di supporto – spiegano gli organizzatori -, che potrebbe essere adottato anche dalla pubblica amministrazione a integrazione dei servizi territoriali per l’orientamento e la ricerca di nuovo impiego lavorativo».
«Il nostro primo obiettivo – ha detto Luigina Di Liegro, presidente della Fondazione – è la creazione di una rete intorno alle persone che attraversano questo momento molto difficile della loro vita lavorativa. Una rete che dia supporto ad ogni singolo individuo che potrà così riacquistare l’autostima. Il secondo importante obiettivo è quello di preparare queste persone ad utilizzare tutti quegli strumenti necessari come anche le moderne tecnologie e il web per sfidare nuovamente il mercato del lavoro. Il terzo obiettivo definire un modello di intervento che possa essere fatto proprio anche dalle istituzioni affinché non solo si creino nuovi posti di lavoro, ma si investa finalmente nella formazione professionale e il lavoro torni al centro delle iniziative politiche di governo»
30 settembre 2013