Un omaggio a De Andrè
Il 18 febbraio il cantautore avrebbe compiuto 67 anni: concerto con Pfm, Gazzè e altri per ricordare l'”amico fragile” di Concita De Simone
Domenica 18 febbraio, Fabrizio De Andrè, indimenticabile cantautore di storie di emarginati, ribelli e diseredati, che ha stravolto i canoni della canzone italiana con le sue ballate, sempre sospese tra mito e realtà, avrebbe compiuto 67 anni. A celebrarlo “Buon compleanno Faber”, concerto-tributo che viene organizzato per il secondo anno anche a Milano e, per la prima volta, a Roma. L’appuntamento è dunque per domenica prossima, alle ore 21.00 al Teatro Tenda Strisce della capitale. «Per Faber la musica era un tram per portare in giro le parole», ha dichiarato alla presentazione dell’evento la moglie Dori Grezzi, che ha anche annunciato a sorpresa di aver recuperato delle inedite registrazioni del marito con dei canti popolari. Frammenti, in realtà, che appartengono al periodo in cui De Andrè, scomparso 8 anni fa, collaborava con Neel, uno studioso inglese che come lui amava fare ricerche sui canti tradizionali popolari, in cui è possibile ascoltarlo cantare in dialetto piemontese e milanese. Ma, prima di capire se questi reperti potranno diventare un disco, c’è da godersi una serata di grande musica e poesia domenica prossima. «Sono felice che il concerto si faccia a Roma – ha ribadito Dori Ghezzi, che ha coordinato gli eventi milanesi e romani -. È una grande responsabilità, ma è un compito che mi spetta».
Nella Capitale i protagonisti saranno la Premiata Forneria Marconi, Max Gazzè, Luca Barbarossa e Dolcenera e Cristina Donà. Il costo dei biglietti va dai 20 ai 40 euro e il ricavato – fa sapere l’assessore alla Cultura del comune di Roma Silvio di Francia – sarà devoluto a favore dell’onlus “Maputo-Roma andata e ritorno” che agisce a favore dei bambini del Mozambico. «L’idea – ha spiegato Franz Di Cioccio, session man della Pfm – è partita l’anno scorso a Milano ottenendo un grande successo di pubblico. È giusto ricordare un amico non quando muore ma quando si è accesa la stella, quando è nato un poeta che ha dato a tutti noi risposte non casuali ma introspettive». Per Di Cioccio «è bello festeggiare Faber ogni anno. Il pubblico romano si merita questo appuntamento».
In scaletta 20 canzoni: tutto il primo album del famoso tour del 1979 di De Andrè e della Pfm. Dopo uno slide show ideato e curato da Guido Harari, fotografo e critico musicale che nel 2001 ha realizzato una biografia per immagini dedicata alla vita del cantautore, le serata proseguirà con “Bocca di Rosa”eseguita dalla Pfm. Sul palco salirà poi Luca Barbarossa per un duetto sulle note della sua “Al di la del muro” e “La guerra di Piero”. Ancora tributo a Faber con “Giugno 73”, “Ho visto Nina volare”, “Maria nella bottega del falegname” (Sara accompagna la Pfm) e “Il testamento di Tito”. Dopo una doppia performance dei New Trolls (“Miniera” e “Signore, io sono Irish”, dal proprio repertorio) sarà nuovamente la volta di Di Cioccio e soci, che canteranno “Un giudice”, “Zirichiltaggia” e “Volta la carta” con le Balentes, “La canzone di Marinella”, e “Amico fragile”. Chiuderà la serata l’avvicendarsi sul palco della Pfm con Dolcenera (canterà da sola “La canzone dell’amore perduto” e con Pfm e le Balentes “Dolcenera”, celebre brano di De Andrè da cui ha ripreso il suo stesso nome d’arte). E ancora Max Gazzè (“Andrea” e “La favola di Adamo ed Eva”). Gran finale con “Il Pescatore”, interpretata da tutti gli artisti ospiti.
L’incontro tra De Andrè e la Pfm appartiene a un grande momento per il rock e la musica italiana tutta. Nel 1979 furono protagonisti assieme di un memorabile tour documentato da due album live. Quella tournee «fu per il pubblico una folgorazione e, per chi ancora non conosceva De Andrè, una scoperta», ha affermato l’assessore Di Francia, presentando l’appuntamento romano alla stampa. «De Andrè ha documentato gli sconfitti e gli umili e il mondo dei subalterni, facendo scoprire a quelli della mia generazione gli emarginati. Argomento forse oggi scontato ma, sicuramente, non lo era negli anni passati. De Andrè per molti giovani dei periodi passati ha rappresentato la scoperta ideale di vedere e conoscere le cose attraverso la poesia. Ecco perchè – ha concluso Silvio Di Francia – l’iniziativa e’ un’occasione per stare insieme e scambiarsi le esperienze».
Come cantava De Andrè in “Khorakhanè” «Chi sarà a raccontare / chi sarà, sarà chi rimane / io seguirò questo migrare / seguirò questa corrente di ali».
16 febbraio 2007