Al Vittoriano “L’armonia perfetta” di Mondrian
Il Complesso ai Fori Imperiali ospita fino al 29 gennaio un’esposizione dedicata al percorso evolutivo del pittore olandese, dal naturalismo alla pittura astratta, attraverso la semplificazione delle forme di Francesca Romana Cicero
Il nome del pittore olandese Mondrian evoca nell’immaginario collettivo equilibrio, raffinata armonia, rarefazione delle forme e stilizzazioni delle linee che, nell’allungarsi e sovrapporsi con misurato equilibrio, disegnano una perfetta geometria. Una geometria, un ritmo continuo, che supera il vuoto e si apre all’astrazione. Astrazione che è ricerca di un’arte universale, di un’armonia perfetta. Oltre l’estetica classica, oltre i canoni tradizionali della pittura, composizioni ideali ed estremamente innovative si generano da un’elementarizzazione di linee e colori. Composizioni eseguite dopo anni di continue sperimentazioni, animate da un’ansia di rinnovamento, tale da caratterizzare tutta la sua produzione sin dagli esordi.
Sorprenderà il visitatore occasionale scoprire il percorso evolutivo di quest’artista che, da paesaggista di successo nei Paesi Bassi, è approdato alla pittura astratta, divenendone un insigne interprete.
In tal senso la retrospettiva ospitata al Complesso del Vittoriano ha il merito di aver ricostruito tutta la produzione artistica di Mondrian, che dalla prima maniera naturalistica, attraverso l’esperienza del simbolismo e del luminismo – una variante olandese dell’impressionismo – si è lasciato affascinare a Parigi dal cubismo, con il quale ha avviato una semplificazione ed astrazione delle forme, per poi dare espressione all’arte astratta.
Il percorso espositivo pone l’accento anche sull’influenza che altri artisti hanno esercitato sulle sue sperimentazioni e sui suoi studi sugli alberi, di cui serie impressionanti sono state realizzate. Alberi, che con il loro tronco verticale e rami orizzontali, costituivano un soggetto ideale per rompere e frammentare la superficie e profondità di un quadro, nel quale il senso della prospettiva è sostituito da effetti geometrici spaziali. Alberi che scompariranno, insieme agli altri elementi figurativi, nelle linee verticali e orizzontali che tanto lo hanno reso famoso. Linee che si divertono a formare piani con colori primari e non-colori (il nero, il bianco e grigio). Piani in cui il colore giallo dà l’impressione d’espandersi, il blu di restringersi e il rosso di rimanere immobile. Piani inconfondibili di uno stile che il visitatore può apprezzare, prolungando la sua sorpresa e attesa, solo nell’ultima sala (dodici tele in tutto) nella quale trova senso e compimento la sua ricerca, sintetizzata nel titolo dell’esposizione “L’armonia perfetta” , che non allude in un sottotitolo all’orientamento totalmente retrospettivo. Forme lineari di una bellezza che si estende, oltre i confini stessi dei quadri, verso un’opera d’arte totale che interessi pittura, scultura e architettura, influenzando altre forme d’espressione, come il design, di cui esempi sono offerti in mostra secondo le consuetudini espositive del Vittoriano. Corrispondenze tra la musica – il Jazz era da lui particolarmente apprezzato soprattutto quando dal ’40, a causa del nazismo, fu costretto a rifugiarsi in America -, e la modernità innovativa della sua arte sono suggerite da un’installazione musicale.
MONDRIAN. L’armonia perfetta c/o il Complesso del Vittoriano, via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali). Fino al 29 gennaio 2012. Curatore: Benno Tempel. Catalogo: Skira, euro 35. Biglietto: € 12 intero; € 8,50 ridotto. Ingresso scontato per i clienti Trenitalia. Orario: dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30; venerdì e sabato 9.30 – 23.30; domenica 9.30 – 20.30. La biglietteria chiude un’ora prima. Per informazioni: tel. 06.6780664
11 ottobre 2011