Carlo Mattioli al Braccio di Carlo Magno
Fino al 13 novembre un’importante retrospettiva sull’artista modenese. In tutto 96 pezzi su uno dei pittori più apprezzati dalla critica. L’esposizione è curata da Maurizio Calvesi, Antonio Paolucci e Antonio Natali di Francesca Romana Cicero
È un pittore essenziale Carlo Mattioli (1911 – 1994), originario di Modena, ma parmense d’adozione. Nelle sue tele luce e ombra si compenetrano, alternano, giustappongono con nascosto tormento o con naturalezza, senza tuttavia che quello speciale equilibrio, che pare attraversare ogni soggetto, venga mai turbato.
Nudi, ritratti, perlopiù della sua cerchia di amici illustri, tra cui Longhi, De Chirico, Ottone Rosai etc., nature morte e paesaggi, compongono geometrie lineari che grumi di materia, colore, assecondano e/o rinsaldano. Il nero, intenso, profondo, lascia presagire non il nulla estremo, il vuoto che divora ogni cosa, ma un mistero che si staglia nella notte nella sua impenetrabilità pregna di misticismo; il rosso brillante dei campi di papaveri commovente inno alla vita; il giallo paglierino che illumina lo sguardo dell’artista e dell’osservatore; il verde che tutto avvolge fino a sprofondare nell’immensità della natura. Questi i colori di Mattioli, l’amico di Mario Luzi, apprezzato da personalità eccellenti del mondo della critica. Questo il poetico sentire che non s’affida alla presenza dell’uomo per trovare espressione (i suoi sono spazi in un certo senso incontaminati), fatta eccezione per la graziosa nipotina Anna dai grandi occhi spalancati, alla quale il pittore s’aggrappa come per accogliere e trattenere un futuro delicatamente caro.
Con una retrospettiva di 96 pezzi, nel centenario della nascita dell’artista, a 34 anni dall’omaggio rivolto a Papa Paolo VI in occasione dei suoi 80 anni, Mattioli torna al Braccio di Carlo Magno. L’esposizione – articolata su due piani – ripercorre tutta la produzione di un artista, dalle prime prove degli anni trenta fino agli anni novanta, che non aderì mai a scuole o correnti espressive esistenti.
Uno spazio particolare è dedicato alle tavole consunte, tarlate, sulle quali si adagiano le esili ed esangui spoglie di un Cristo Crocefisso, albero solitario – come quello presente in tante sue opere -; albero della vita su cui spunta un’aureola rosso sangue che rigenera l’umanità tutta. Da legni umili, inerti, che recano impressi tagli, ferite che alludono a sovrasensi spirituali, la ripetitività, per espressione e posa, dei legni della Croce induce alla sosta, all’intima ricerca di un soggetto che, pur essendo umano, è miracolosamente divino, è mistero d’Amore.
Favoriscono la fruizione delle opere pannelli che riportano – purtroppo solo in italiano – stralci di giudizi critici ed apprezzamenti poetici rilasciati durante l’arco di tutta la sua produzione spesso in occasione di personali.
Carlo Mattioli. Una Luce d’Ombra. Fino al 13/11/11 c/o Braccio di Carlo Magno, Piazza San Pietro – Città del Vaticano . L’esposizione, coordinata da Giovanni Morello, è curata da Maurizio Calvesi, Antonio Paolucci ed Antonio Natali. Catalogo Allemadi Euro 25. Orario: 10 – 18. Informazioni: Tel. 06 68193064