Clericus Cup, trionfo del Maggiore
3-1 per la squadra di Matarrese contro il Capranica. I rosanero cercano la qualificazione di Rosario Capomasi
Il Pontificio Seminario Romano Maggiore si è aggiudicato a fatica il derby con l’Almo Collegio Capranica, 3-1 il risultato finale, e spera ancora nella qualificazione alla seconda fase ad una giornata dalla fine, quando si saprà chi, tra rosanero e Ordine di S. Agostino, avrà conquistato il quarto posto del girone B dopo il passaggio del turno di Redemptoris Mater, Università Lateranense e Sedes Sapientiae.
Con tre gol in dieci minuti, i ragazzi di don Paolo Matarrese hanno ribaltato un risultato che li vedeva sorprendentemente in svantaggio alla fine del primo tempo, giocato con un’insolita approssimazione immediatamente cancellata nella ripresa. Ma andiamo con ordine.
Prima del fischio d’inizio del signor De Vito sul campo dell’Oratorio San Pietro, la squadra del Capranica ha voluto salutare i calorosi tifosi di entrambe le fazioni, lanciando verso gli spalti delle palle di gomma colorate come congedo dal torneo. Un gentile “cadeaux” anche per la squadra avversaria: mister Trotta e compagni l’hanno omaggiata di un pallone trasformato in cappello clericale, simile alla coppa in palio, con le firme di tutti i giocatori. Finiti i convenevoli, si comincia e i gialloblù capranicensi fanno subito capire che non ci stanno a fare da comparsa, nonostante siano già eliminati da tempo.
Dopo un tiro del croato Krešmar “Crescio” Dajcman fermato al 2’ sulla linea di porta dalla difesa del Capranica, le squadre seguono un copione preciso: i Matarrese-boys attaccano e il mister-capitano-leader Gabriele Trotta imposta i rapidi contropiede che fanno tremare più di una volta la difesa rosanera: dopo una punizione calciata abilmente dal gialloblù Zampetti al 7’ e parata con difficoltà dall’estremo difensore Carta, don Paolo invita i suoi a darsi una mossa. Messaggio recepito e il Seminario Maggiore si riporta in avanti con insistenza: al 10’ Crescio Dajcman sfiora il gol con una bella giocata, meritandosi gli applausi di un più sollevato don Paolo. Gradatamente la sua squadra prende possesso del gioco e le rare avanzate del Capranica vengono fermate dall’ottimo difensore Violini, bravo anche ad impostare l’azione.
Il tempo di registrare un’altra occasione per l’undici rosanero, che arriva la sorpresa. Trotta lancia in contropiede l’attaccante Francisco Da Costa Baileiro, seminarista venticinquenne di Petropolis (50 km da Rio de Janeiro) che, dopo una insistita azione personale con cui supera due avversari, trafigge di sinistro l’incolpevole Carta: 1-0 e tripudio gialloblù sulle tribune per un vantaggio inaspettato. «Sono entrato in seminario nel 2003 in Brasile – ci spiega nell’intervallo il “fromboliere” carioca – e il Capranica è la mia nuova casa dall’agosto scorso. È il terzo gol che segno in un torneo che mi ha permesso di passare molte ore in allegria con i miei compagni di squadra. Ne avevo bisogno, perché nel seminario brasiliano si giocava molto di più a pallone, delle volte anche in spiaggia».
Il tempo di registrare il mancato raddoppio del diacono Capone al 25’ e una punizione alta sulla traversa del Seminario Maggiore con Marino, poi De Vito manda tutti negli spogliatoi.
La ripresa inizia con un altro piglio da parte degli uomini di Matarrese che si lanciano subito all’attacco: in trenta secondi i rosanero collezionano ben due calci d’angolo e al 5’, il nigeriano Ekeoma calcia sulla barriera una punizione dal limite; sugli sviluppi dell’azione il centrocampista Renzo Del Vecchio viene atterrato in area e l’arbitro non ci pensa due volte a fischiare il rigore che lo stesso giocatore trasforma per l’1-1. Gara riaperta. «Ringrazio il nostro rettore che ci ha iscritti al torneo e ci ha esortato a fare bene», racconta il rigorista. «Sono al terzo anno di seminario e ho dato subito la mia disponibilità appena ho saputo che c’era questo torneo, un incontro tra amici che amano il calcio come dovrebbe sempre essere».
Il Capranica accusa il colpo e cinque minuti dopo il Seminario Maggiore passa in vantaggio: Romano si invola sulla fascia e crossa dal fondo per l’attaccante Richard Ekeoma, nigeriano di Obokwu (Lagos), che al volo, quasi in semirovesciata, gonfia la rete per un gol da cineteca, il quarto personale nel torneo. «Anche quando giocavo in Nigeria nel seminario locale segnavo gol così», ci dice scappando di corsa in quanto atteso in facoltà da un esame ben più duro di quello del campo: diritto processuale canonico. «Amo il calcio e giocare in questa squadra mi diverte, anche se ogni tanto don Paolo ci riprende».
Dopo il 2-1 sul campo si vede solo il Seminario Maggiore e al 15’ è un gioco da ragazzi per il difensore croato Peris battere per la terza volta il gialloblù Spinelli. Sono bastati appena dieci minuti al Maggiore per ribaltare le sorti del match: dopo “il tremendismo granata”, quando il grande Torino, una volta in svantaggio, segnava valanghe di gol guidato da Valentino Mazzola che suonava la carica, ecco il “tremendismo rosa”, dopo le urla di mister Matarrese dalla panchina. Ma cosa sarà successo nell’intervallo? Cosa avrà detto il mister per scuotere i suoi? «Niente, niente – esordisce un finalmente rilassato don Paolo – ma se lo vuoi proprio sapere, fattelo dire dai miei ragazzi».
26 aprile 2007