“Donne senza uomini”, nitida istantanea dell’Iran anni ’50
La pellicola della regista Shirin Neshat apre il “Tertio Millennio Film Fest”, in corso di svolgimento alla Sala Trevi di Massimo Giraldi
Dopo l’iniziale Convegno Internazionale di Studi, al “Tertio Millennio Film Fest”, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e in corso di svolgimento alla Sala Trevi, prende il via a partire dal 1° dicembre la rassegna cinematografica. L’anteprima proposta per quel giorno è “Donne senza uomini”, un film iraniano in concorso alla Mostra di Venezia, dove ha vinto il Leone d’argento per la migliore regia.
La pellicola mette insieme due momenti fondamentali della storia iraniana. L’estate del 1953, quando un colpo di stato guidato da americani e inglesi depose il Primo Ministro eletto e riportò lo Shah al potere; il 1979, con il tragico golpe che portò alla Rivoluzione Islamica. Il corpo centrale della vicenda è però quello del 1953, quando quattro donne di classi sociali diverse si ritrovano sullo sfondo dei tumulti di quella agitata stagione.
La regista Shirin Neshat viene da una lunga attività come video artista. Esordiente al cinema, dimostra bella capacità di sintesi narrativa e occhio acuto nella costruzione delle psicologie. Convince in particolare la nitida ricostruzione dell’Iran anni Cinquanta e, dentro, il modo robusto di far muovere i personaggi: arrivando a tocchi di struggente «verità» riguardo al succedersi di dolori, gioie, attese, speranze tra pubblico e privato. Una voce che va ascoltata con attenzione.
30 novembre 2009